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Acqua: l’Italia dice no alla mini-tassa pro Paesi poveri

Il nostro Paese si oppone a una proposta francese avanzata al G8 ambientale di Parigi

di Gabriella Meroni

Una ‘mini-tassa’ sull’acqua dei paesi ricchi per aiutare i paesi poveri a risolvere il dramma della sete e dell’inquinamento delle risorse idriche. Al G8 Ambiente che si e’ concluso oggi a Parigi, la Francia ha avanzato una proposta che sarebbe piaciuta a Robin Hood: un tributo di un centesimo di euro per metro cubo di acqua da destinare ad un Fondo mondiale per sostenere progetti nel settore idrico nei paesi in via di sviluppo. Un progetto che la Francia sta discutendo al suo interno con una proposta di legge che dovrebbe essere approvata il prossimo anno ma che non convince l’Italia che deve prima, ha spiegato il ministro dell’Ambiente Altero Matteoli, risolvere i problemi di ammodernamento e risanamento delle reti a livello nazionale. ”In Italia l’acqua si paga ad un prezzo politico e le reti hanno una forte dispersione, dal 35 al 42%”, ha affermato Matteoli precisando che ”non si puo’ prendere un provvedimento cosi’ parziale” come quello suggerito dalla Francia senza prima aver avviato un ”intervento globale, in particolare applicando la legge 36 sul riassetto del settore, facendo partire gli ambiti territoriali ottimali che oggi -ha detto ancora Matteoli- sono appena cinque o sei e avviando le gare per gli appalti. Per questo allo stato non mi pare proponibile un intervento di questo tipo”, ha concluso Matteoli. Ad illustrare la proposta francese e’ stato il ministro dell’Ambiente di Parigi Rosalyne Bachelot la quale ha spiegato che quello della Francia e’ solamente un contributo sul quale ”ovviamente gli altri paesi sono liberi di decidere visto che si tratta di intervenire sulle politiche interne”. Da parte sua Legambiente ha denunciato che oggi nel mondo un miliardo e mezzo di esseri umani vive senza accesso all’acqua potabile e che, per questa scarsita’ e i limiti che ne derivano nella fornitura di servizi sanitari, ogni giorno muoino 30 mila persone. E, secondo la Banca Mondiale, nel 2025 i due terzi del pianeta soffriranno di sete. Sempre l’acqua e’ al centro di conflitti per la conquista di questa risorsa preziosa in molte aree del Medio Oriente ma anche dell’Asia e dell’Africa.


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