Legge di bilancio 2024

Le nuove regole sulle pensioni penalizzano le lavoratrici caregiver

Ape Sociale e Pensione Donna saranno sostituiti da un unico fondo per la flessibilità in uscita, che costringe le lavoratrice caregiver a lavorare sei anni in più di oggi. Il rischio che preoccupa maggiormente le associazioni? Che questo si traduca in una maggiore istituzionalizzazione delle persone con disabilità

di Sara De Carli

La legge di bilancio per il 2024 prevede che Ape Sociale e Pensione Donna vengono sostituiti da un unico fondo per la flessibilità in uscita, che consentirà di andare in pensione a 63 anni con 36 anni di contributi per i caregiver, per i disoccupati, per i lavori gravosi e per i disabili e con 35 anni, come prevedeva Opzione Donna, per le donne. Una misura su cui la Federazione italiana superamento handicap-Fish esprime una forte preoccupazione, per l’impatto rilevante che ha sulle lavoratrici caregiver, che fino ad ora invece potevano andare in pensione con 30 anni di contributi. 

«Questa decisione rischia di avere un impatto significativo non solo sulla vita delle donne caregiver, ma anche sul benessere delle persone con disabilità: il provvedimento potrebbe infatti fare da volano per una forzata istituzionalizzazione per le persone con disabilità, che comporterebbe peraltro un aumento spropositato della spesa sanitaria. Per questo chiediamo al governo di riconsiderare queste misure e di adottare politiche che valorizzino il contributo straordinario delle donne lavoratrici e caregiver», dichiara Vincenzo Falabella, presidente della Fish.


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Le donne caregiver svolgono un ruolo fondamentale nell’assistenza e nell’inclusione delle persone con disabilità all’interno della comunità e spesso dedicano anni alla cura dei propri cari, rinunciando a opportunità lavorative e sacrificando le proprie carriere. Da anni si chiede una legge per riconoscere il caregiver familiare e il suo contributo e fra i punti che le famiglie chiedono con forza c’è anche quello relativo al riconoscimento di una pensione anticipata: la misura odierna va in direzione diametralmente opposta.  Tra l’altro la revisione delle regole di Ape Sociale e Pensione Donna coinvolge anche alle donne con invalidità almeno al 74%, che sarebbero penalizzate al pari delle caregiver.

«In un momento in cui la società italiana si trova di fronte alle sfide dell’invecchiamento della popolazione e dell’aumento delle persone con disabilità, è fondamentale che il governo riconosca l’importanza di garantire diritti e supporto adeguati alle donne che dedicano la propria vita all’assistenza dei loro familiari con disabilità», conclude Falabella.

Foto di Mikhail Nilov su Pexels

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