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Il welfare modello Lombardia cresce

Con gli ultimi provvedimenti con il cambiamento del modo di misurare la fragilità nelle Rsa la persona e non il posto letto al centro

di Redazione

?Un passo in avanti per il nuovo welfare lombardo? Questo vogliono essere, nelle parole del presidente Roberto Formigoni, i provvedimenti adottati dalla giunta, su proposta dell?assessore Gian Carlo Abelli. Un pacchetto di provvedimenti per le Politiche sociali che riguardano in particolare: la riqualificazione delle Residenze sanitarie per anziani (Rsa); la riorganizzazione di quelle per disabili e dei servizi per tossico e alcool dipendenti e, infine, l?accreditamento degli hospice per malati terminali. ?Tra i principi cardine di questi provvedimenti?, sottolinea Formigoni, ?vi il passaggio da un sistema statico che prendeva come riferimento la struttura e finanziava il servizio con un contributo fisso per posto letto a uno dinamico che mette al centro la persona con il suo bisogno che cambia e mette a disposizione risorse proporzionate alla qualità e quantità dei servizi erogati per rispondervi?. Provvedimenti, insomma che portano a un sistema di assistenza personalizzato. ?Lo sforzo economico della Regione è notevole e punta?, ribadisce l?assessore Gian Carlo Abelli, ?a permettere il contenimento delle rette a carico dei cittadini. Un altro aspetto importante è la retroattività di questo pacchetto che ha effetto dal 1° gennaio 2003?. Il fondo sanitario per questi servizi è di 1121 milioni di euro, 100 milioni in più rispetto al 2002 (pari al 10%). Di questi 60 milioni sono destinati a incrementare i contributi della Regione Lombardia alle strutture per anziani, disabili e tossicodipendenti e per la riabilitazione. In particolare: alle Rsa andranno 29,4 milioni; ai servizi socio sanitari per disabili 17,4; a quelli per la riabilitazione 12,2 e, infine, ai servizi per i tossico e alcool dipendenti 1,2 milioni di euro. L?incremento per le tariffe rimborsate alle Rsa è in media del 5,4% mentre è più consistente per quanto riguarda i servizi socio sanitari per i disabili con un media del 32,8%: si va dal 57,6% per le tariffe dei Cse (Centri socio educativi) al 22 per gli Istituti educativi assistenziali e al 12,3 per i centri residenziali per handicappati (Crh). Per finanziare la riforma in atto e rendere operativo il nuovo sistema di accreditamento la Regione Lombardia ha accantonato 65 milioni di euro del fondo sanitario per i servizi socio-integrativi, euro che saranno in seguito ripartiti tra le Asl. Oltre a questo la giunta regionale ha anche provveduto ad assegnare alla Asl lombarde e al Comune di Milano il fondo sociale regionale (100 milioni). Per quanto riguarda l?assistenza agli anziani, dal 1 maggio scatta la riforma che introduce una nuova classificazione che fa riferimento a una scheda di osservazione che tiene conto sia dei dati sanitari sia di quelli sociali e che sarà aggiornata ogni sei mesi. Per quanto riguarda l?assistenza alla disabilità viene definita una nuova unità di offerta: le Residenze sanitario assistenziali per persone con disabilità (Rsd) in cui confluiranno tutte le strutture residenziali attualmente in funzione. Per gli Hospice, le strutture per il malati terminali, sono previsti 159 posti letto, contro i 68 attualmente esistenti. Info al sito della Regione Lombardia dedicato alla famiglia e alla solidarietà sociale: www.famiglia.regione.lombardia.it


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