Cultura

Mediawatch: un mese di menzogne

Rapporto finale di Mediawatch sulle menzogne dell'informazione sulla guerra in Irak

di Carlo Gubitosa

Il 15 febbraio alcuni siti e riviste di informazione indipendente hanno dato vita ad un “Mediawatch”, un osservatorio sull’informazione di guerra che in poco piu’ di un mese ha raccolto piu’ di 300 segnalazioni, documentando manipolazioni, forzature, censure, menzogne e propaganda.

L’iniziativa – ospitata sul sito dell’associazione PeaceLink – e’ stata promossa da un gruppo di siti e riviste di informazione indipendente: Altreconomia, Carta, Azione Nonviolenta, Buone Nuove, Guerre & Pace, Indymedia. Information Guerrilla, Informazione senza frontiere, PeaceLink, Terre di Mezzo, Unimondo, Vita non profit magazine, Volontari per lo sviluppo.

Oggi piu’ che mai i giornali e la televisione sono chiamati a rispondere del loro operato, e la lista delle cose di cui rendere conto e’ stata costruita grazie al contributo di tutti i cittadini che hanno inserito le loro segnalazioni in rete, dando vita ad una vera e propria “commissione popolare di vigilanza” sul sistema giornalistico e radiotelevisivo.

Da soli non ce l’avremmo mai fatta. La guerra ci ha travolto con una valanga di informazioni e messaggi, difficili da gestire singolarmente. La rete di osservatori nata attorno al “Mediawatch”, invece, e’ diventata un gruppo di “auto-aiuto” dove ognuno ha contribuito all’analisi collettiva dell’informazione di guerra, costruendo una “comunita’ virtuale” di lettori consapevoli, dove lo sforzo di documentazione veniva ripagato dalle segnalazioni ricevute dagli altri.

Il frutto di questo lavoro e’ stata una vittoria su quella “overdose di informazioni” che costituisce la forma piu’ subdola della moderna censura. Il quadro culturale e mediatico che emerge da questo sforzo e’ davvero desolante, con una lunga sequenza di menzogne propinate a ritmo piu’ che quotidiano.

Di seguito presentiamo i risultati della nostra attivita’ di monitoraggio, che possono essere liberamente riprodotti e utilizzati, citando opportunamente la fonte (www.peacelink.it/mediawatch)

Per informazioni: mediawatch@peacelink.org

RAPPORTO FINALE MEDIAWATCH

(Sintesi a cura di Carlo Gubitosa – Associazione PeaceLink)

5 febbraio
Discorso di Colin Powell all’Onu con la boccetta di antrace e le mappe satellitari. Il primo aprile le forze speciali Usa nel nord dell’Iraq smentiscono Powell, negando la presenza di armi chimiche nei siti da lui indicati. Insomma, il segretario di stato Usa ha mentito alle Nazioni Unite.

21 febbraio
Cnn Italia si autocensura

28 febbraio
Censurati i Grammy Awards

10 marzo
Iraq: Powell e Rice ammettono, prove su uranio sono false

19 marzo
Annunciata morte di Tarek Aziz

20 marzo
Notizie ridotte e tardive sulle manifestazioni contro la guerra

21 marzo
Scud fantasma descritti in televisione.

22 marzo
Annunciata e poi smentita dai fatti la conquista di Umm Qasr

23 marzo
Panorama “rivela” dove sarebbero custoditi gli ordigni proibiti di Saddam. Ma perche’ non lo ha detto agli ispettori?

23 marzo
Per Donald Rumsfeld il video dei prigionieri americani e’ una “violazione delle convenzioni di Ginevra”, ma dopo i bombardamenti sull’Hotel Palestine Ginevra e’ dimenticata.

23 marzo
Secondo il generale Carlo Cabigiosu la prova della presenza di ADM in Iraq “è l?insistenza di Powell nel denunciarne l?esistenza”.

24 marzo
Anche sul sito cnn.com la mappa dei luoghi dove sono le ADM.

24 marzo
Sul Corriere i prigionieri di guerra diventano “ostaggi”

24 marzo
Le immagini dei prigionieri Usa bandite dalle Tv americane

25 marzo
Si arrendono 8000 uomini della 51ma divisione, ma ci sono solamente 3000 prigionieri. E gli altri dove sono?

26 marzo
Massacro al mercato di Baghdad: autocensura di CNN Usa e dei principali media statunitensi. A “Porta a Porta” il generale Arpino ipotizza che sia stato un “autoattentato”. Bruno Vespa in diretta si fa descrivere un buco da Lilli Gruber e conclude “E’ troppo piccolo, sono stati gli iracheni“.

26 marzo
Colpita la tv irachena con una bomba elettromagnetica sperimentale.

27 marzo
Doppia dose di propaganda. Cade un Apache e per gli iracheni e’ stato abbattuto a fucilate, mentre secondo gli americani questo apparecchio del valore di svariati milioni di euro si e’ bloccato come un vecchio trattore per un guasto meccanico.

27 marzo
Il governo inglese annuncia un ennesimo ritrovamento di prove del possesso di WMD, ma lo dicono solamente ai giornali, e il capo degli ispettori Onu Hans Blix smentisce di aver avuto notizie in tal senso. Nel frattempo l’ex capo degli ispettori Onu Scott Ritter nega che l’Iraq abbia WMD, ma teme che Bush possa usare l’atomica.

28 marzo
Coniati i neologismi “Costanzizzare” e “Buonadomenicare”

28 marzo
Un altro missile colpisce il mercato del quartiere di Shuale, massacrando almeno 62 persone. Nonostante le dichiarazioni fuorvianti da parte di statunitensi e britannici, una scheggia di un missile con un numero di serie dimostra le responsabilita’ delle stragi di civili al mercato di Baghdad. Nell’edizione serale del TG1 si afferma che il missile sul mercato a Baghdad forse è stato lanciato dagli stessi iracheni. I media USA parlano di incidente.

29 marzo
Censura del Tg1 sull’intervista di Giovanna Botteri fatta agli inviati trattenuti dal governo iracheno in quanto trovati senza visto. La versione integrale, comprensiva di alcune “frasi scomode” viene trasmessa su rainews24.

30 marzo
Un altro massacro nel centro di Bagdad, ma CNN e BBC non ne sanno niente.

31 marzo
Il premio Pulitzer Peter Arnett viene licenziato dal National Geographic e dalla NBC per aver rilasciato un’intervista alla televisione irachena dichiarando che “il Pentagono continua a dire che le vittime civili, particolarmente a Baghdad negli ultimi tre o quattro giorni nei mercati, sono state causate da missili iracheni che sono atterrati sulla popolazione. Continuano a ripetere questo, ma ovviamente il governo iracheno afferma che sono stati dei missili cruise a colpire la popolazione. […] Sono stato in Iraq molte volte e nei miei commenti televisivi ho parlato agli americani della determinazione delle forze irachene e del loro governo, e ho descritto la voglia di combattere per il proprio paese. Ma io, e altri che condividevano queste impressioni, non siamo stati presi in considerazione dall’amministrazione Bush. […] L’America sta ridisegnando il campo di battaglia, sta rimandando lo scontro, forse una settimana, e sta riscrivendo il piano di battaglia. Il primo piano di guerra e’ fallito per la resistenza irachena e ora stanno provando a formulare un altro piano d’attacco”.

1 aprile
Da un errore di traduzione spuntano 4.000 kamikaze

2 aprile
Bandiere della pace vietate in tutte le chiese italiane“: ma si tratta di una forzatura mediatica.

2 aprile
Il generale Usa Stanley McChrystal nel corso di un briefing al Pentagono a Washington ammette che le notizie sul ritrovamento di missili scud erano una bufala. (cfr. segnalazione del 21 marzo)

3 aprile
Il quotidiano “Il Giornale” dichiara che un ospedale bombardato sarebbe stato in realta’ un deposito di armi. Ma e’ solo la forzatura di un titolo.

3 aprile
Il “Corriere della Sera” pubblica una scheda sulle bombe a grappolo utilizzando solamente fonti militari Usa, e afferma che le bombe a grappolo di nuova generazione comportano “meno pericoli per i civili”.

4 aprile
Duro attacco del segretario alla difesa britannico Geoff Hoon, che prende di mira il giornalista Robert Fisk e la sua inchiesta sulle responsablita’ angloamericane nella strage di civili del 28 marzo al mercato di Baghdad. Un’altra smentita arriva anche da Blair in persona.

4 aprile
L’Ansa smentisce un lancio di agenzia del giorno precedente, in cui veniva annunciato il ritrovamento di “sostanze e manuali armi chimiche”

6 aprile
Gli aerei USA bombardano un convoglio di militari USA e civili curdi; la notizia viene riportata dalla BBC (presente sul posto con il reporter John Simpson che rimane ferito nel bombardamento) ma i media statunitensi la ignorano.

6 aprile
Il comando militare Usa in Qatar dichiara di non aver trovato nessuna ADM. In pratica la risoluzione Onu 1441 sul disarmo dell’Iraq e’ stata rispettata, anche se non viene ammesso esplicitamente.

7 aprile
Finalmente trovate le ADM: anzi no, e’ solo pesticida, ma sul sito della CNN la smentita non appare.

8 aprile
E’ uno scoop, ma non se ne accorge nessuno. Il TG1 delle 20 manda in onda il filmato dell’esecuzione sommaria di due prigionieri di guerra, ma nessuno commenta quelle immagini, che si inseriscono nella normale cronaca degli eventi.

8 aprile
Un carro armato colpise la facciata dell’Hotel Palestine, l’albergo di Baghdad che ospita la stampa internazionale. Nessun commento sulle violazioni delle convenzioni di Ginevra da parte di coloro che il 23 marzo avevano condannato le riprese dei prigionieri di guerra statunitensi, anch’esse descritte come una violazione delle convenzioni di Ginevra. Muore un operatore Reuters, ma inizialmente l’agenzia parla solo di quattro feriti. La Cnn descrive una generica “esplosione” avvenuta nell’Hotel. Prime dichiarazioni dei militari Usa: un’area civile diventa “un legittimo obiettivo militare” in presenza di combattenti iracheni. Si parla di “cecchini iracheni” che avrebbero sparato dalle finestre dell’Hotel provocando la reazione del carro armato, ma tutti i giornalisti presenti sul posto smentiscono questa versione. E da Madrid rimbalza un’indiscrezione che e’ piu’ di una semplice voce: l’Hotel era considerato obiettivo militare dalla coalizione angloamericana e i giornalisti lo sapevano, perche’ la decisione era stata loro comunicata 48 ore prima. Questa, almeno, la versione fornita dal comando militare angloamericano al ministero spagnolo della Difesa

8 aprile
Per Blair l’Irak possiede ADM “a prescindere”, e dichiara che quando il regime di Saddam collassera’ l’esercito della colazione trovera’ quello che si aspettava di trovare.

9 aprile
I mezzi di informazione celebrano la fine della guerra con l’abbattimento della statua di Saddam nella piazza centrale di Baghdad, ma alcune foto panoramiche di quella situazione mostrano che quella “festa di piazza” potrebbe essere in realta’ un “evento mediatico” costruito ad arte con poche centinaia di persone e decine di giornalisti e fotografi, che alle loro spalle non avevano una folla oceanica, ma una piazza semivuota.

12 aprile
Ennesimo “ritrovamento” di ADM, ma dall’annuncio alla smentita passano solo tre ore.

13 aprile
Per il secondo giorno consecutivo, il mondo si illude per qualche ora sul ritrovamento di ADM in Iraq.

14 aprile
Due ispettori Onu accusano Colin Powell di aver fornito notizie false alle Nazioni Unite durante il suo discorso del 5 febbraio.

15 aprile
Censura statunitense sulle vittime civili. Il dipartimento della difesa USA comunica non intende redigere un bilancio delle perdite civili nel conflitto iracheno.

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