Volontariato

Sars: Australia e Singapore, carcere per chi non si cura

Carcere ai malati di polmonite atipica che sfuggono alla quarantena o non vogliono farsi curare: l'Australia e Singapore passano alle maniere forti

di Redazione

Carcere i malati di polmonite atipica che sfuggono alla quarantena o non vogliono farsi curare: l’Australia e Singapore passano alle maniere forti per bloccare l’epidemia della Grave sindrome respiratoria acuta (Sars). In una durissima lettera pubblicata sui giornali locali, il primo ministro di Singapore, Goh Chok Tong ha criticato i suoi concittadini che si sono comportati in modo irresponsabile. Il parlamento, ha preannunciato Goh, varera’ domani una legge per punire con una multa chi viola la quarantena; i trasgressori recidivi saranno condannati al carcere. Nessuno potra’ sfuggire: chi e’ in isolamento e non dovesse rispondere alle telefonate di controllo sara’ costretto a portare il braccialetto elettronico come i carcerati. “Queste misure possono sembrare draconiane, ma sono necessarie”, ha spiegato Goh. In Australia, per ora solo lo stato nel Nuovo Galles del Sud, di cui e’ capitale Sydney, ha inserito la Sars tra le malattie contagiose piu’ gravi per le quali e’ possibile ricorrere a strumenti coercitivi di cura, ma non e’ escluso che l’esempio sia seguito da altre regioni. Il provvedimento consente le autorita’ sanitarie a sottoporre a esame e curare chi presenta i sintomi della Sars, equiparata per pericolosita’ a tifo e tubercolosi, e decretarne l’isolamento; chi si rifiuta, rischia una multa fino a 3.500 euro e il carcere fino a sei mesi.


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