Alleanze

Un altro make-up è possibile. A partire dal packaging

Produttori di cosmetici - Cosmetica Italia - e la società leader nel riciclo delle plastiche - Aliplast del gruppo Hera - insieme per guidare le aziende verso l'uso di imballi più riciclabili. Uno white-paper

di Giampaolo Cerri

Produrre bellezza ma occhio all’imballaggio giusto. Cosmetica Italia, l’associazione confindustriale dedicata ai produttori di cosmetici e Aliplast, leader europeo nel riciclo della plastica, società nel gruppo della multiutility Hera, hanno elaborato una guida pratica per aiutare le aziende del settore nella progettazione di packaging plastici pienamente riciclabili, in linea con i più recenti orientamenti normativi dell’Unione Europea e con la sensibilità di un mercato sempre più attento alla protezione dell’ambiente e delle sue risorse.

Si tratta di un vero white paper intitolato Imballaggi in plastica nel settore cosmetico e le due realtà lo hanno presentato agli operatori già nei giorni della Beauty Week di Milano, svoltasi nel capoluogo lombardo nelle scorse settimane.

Istruzioni per l’uso dunque, per «un imballaggio ricercato esteticamente, ma anche riciclabile. Capace di esaltare le funzionalità del prodotto, e, al tempo stesso, utile ad azzerare gli sprechi». Se per lungo tempo il packaging dei prodotti cosmetici ha faticato a tenere assieme ragioni commerciali e ambientali, «oggi», assicurano Aliplast e Cosmetica Italia, «i principi di economia circolare orientano buona parte dell’innovazione nel settore della bellezza».

Riciclata ma pari alla vergine

«Il white paper è un’opportunità per tutta la filiera del beauty, che sta vivendo una forte evoluzione verso prodotti sempre più circolari e attenti all’uso delle risorse», osserva Carlo Andriolo, ad di Aliplast, «e non è comunque la prima volta che Aliplast mette a disposizione il proprio know-how per questo mercato strategico del made in Italy. Siamo, infatti, da tempo accanto a diverse realtà del settore per sviluppare soluzioni di packaging innovative in plastica riciclata, anche grazie all’Aliplast Lab, in cui co-progettiamo assieme ai nostri clienti prodotti che, per estetica e caratteristiche tecniche, sono pari al vergine».

Gli fa eco Benedetto Lavinio, presidente di Cosmetica italiana: «La sostenibilità», spiega, «è una priorità e al contempo una responsabilità per il nostro settore. Si tratta infatti di un tema strettamente correlato all’innovazione (nella quale l’industria cosmetica investe il 6% del proprio fatturato ogni anno) e allo sviluppo dell’industria. L’attenzione all’ambiente è un aspetto su cui siamo chiamati ad agire tanto come singoli quanto per rispondere a una consapevolezza sempre più radicata nel consumatore». Secondo Lavinio, «il white paper realizzato con Aliplast ci permette di ragionare con un approccio di filiera che risulta determinante e strategico nell’affrontare le diverse sfaccettature e le sfide della sostenibilità».

Un documento in linea con gli indirizzi europei

Il documento presentato è coerente con gli indirizzi di Recyclass e Sustainable, Packaging Initiative for CosmEtics – Spice, iniziative europee di riciclatori di plastica e industria cosmetica, fornisce indicazioni operative molto importanti per orientare le scelte di ecoprogettazione dei contenitori polimerici per la cosmetica. Sarà veicolato attraverso i siti di Cosmetica Italia e Aliplast, i canali social dei due partner e speciali iniziative con i media di settore.

Uno dei focus è dedicato all’utilizzo di plastiche riciclate per la realizzazione dei packaging, che può avere significativi vantaggi ambientali in termini di risparmio risorse e di decarbonizzazione. A questo proposito si cita uno studio Life Cycle Assessment – Lca di Aliplast che, si osserva in una nota, «attesta come un granulo in Pet da materiale vergine impatti sulle emissioni di Co2 circa il triplo rispetto allo stesso granulo, derivante da Pet riciclato (3,04 kg contro 1,25 Kg di CO2 equivalenti)».

«Si tratta di un beneficio ambientale», sottolineano le due realtà autrici, «che se comunicato con trasparenza al consumatore, può aggiungere un effettivo valore al bene».

La foto in apertura è di Önder Örtel su Unsplash


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