Cultura

L’accesso ai farmaci

Facile per i cittadini dei Paesi ricchi, un miraggio per due abitanti del pianeta su tre, i poveri.

di Redazione

L’accesso a medicine che per gli abitanti dei Paesi ricchi è facile e normale, è di fatto impossibile a due abitanti del pianeta su tre: i poveri. Così milioni di vite si perdono ogni anno per malattie guaribili. 17 milioni Sono le persone che ogni anno nel mondo muoiono a causa delle malattie infettive. Una minaccia per l’umanità che, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel Nuovo Millennio non avrebbe più dovuto essere un problema e invece è più pericolosa che mai. Dei 17 milioni, solo l’1,2 per cento vive nei Paesi industrializzati dove vengono prodotti i medicinali per curare queste malattie e il 43 per cento nei Paesi in via di sviluppo, dove mezzi e strutture sanitarie non sono in grado di rispondere ai bisogni. 1,5 per cento È la bassissima percentuale di farmaci utilizzata da più del 75 per cento della popolazione mondiale che vive nei Paesi in via di sviluppo. Secondo l’organizzazione vincitrice del Nobel per la pace 1999, Medici Senza Frontiere, che ha lanciato una grande campagna di sensibilizzazione sul diritto alla salute, la cifra del divario più pericoloso che oggi separa il mondo ricco da quello povero. 500 mila Sono le persone affette dalla malattia del sonno nel mondo. Negli anni Settanta, quando la malattia colpiva meno di mille persone, venivano prodotti molti farmaci per curarla. Ma oggi che vendere farmaci per curare l’impotenza o l’obesità a una piccola percentuale di “pazienti” ricchi è più redditizio, l’eflornitina, con cui guarire da questo terribile male mezzo milione di persone del Sud del mondo, è praticamente sparita dal mercato. 32 anni È l’età media degli 8 milioni di persone che si ammaleranno di tubercolosi prima della fine del 2000. Una malattia che ancora oggi stronca 3 milioni di vite l’anno (una ogni dieci secondi) e la cui diffusione continua ad aumentare, ma solo nei Paesi poveri. Qui vive il 95 per cento delle persone contagiate, mentre sono solo 400 mila i “clienti paganti” dell’industria farmaceutica, che infatti non investe in ricerca per scoprire nuovi e più efficaci farmaci anti Tbc.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA