Salute
Aids: addio a Piero Corti
Con la moglie Lucille aveva fondato un ospedale a Gulu, nel nord dell'Uganda
di Redazione
Il suo testamento è quello che ha fatto: un ospedale nel Nord dell?Uganda, a Gulu, il Saint Mary?s Lacor, scelto dall?Organizzazione mondiale della sanità come centro pilota per la lotta all?Aids. Uno dei più moderni istituti sanitari dell?Africa: l?evoluzione di un dispensario e di un reparto di maternità, che ha scoperto grazie ai missionari comboniani nel 1961 e da allora ha amato, seguito, gestito con coraggio e passione per oltre quarant?anni, a dispetto della guerra civile e delle malattie difficili da curare e da debellare, l?ultima il virus Ebola. Piero Corti, il medico brianzolo al quale si deve questo meraviglioso miracolo di abnegazione e generosità, se n?è andato domenica durante la notte. Aveva 78 anni, diversi bypass al cuore, un tumore al pancreas, uno straordinario passato raccontato in un libro e in un film tv ( Un sogno per la vita , Edizioni Paoline , interpretato per Rai Uno da Massimo Ghini) e moltissimi progetti ancora da realizzare.
Una vita, a dire il vero, fatta non di superlativi, ma di giornate semplicemente vissute in pieno, un?ora dopo l?altra, ottimizzando energie e risorse per aiutare gli altri. Una vita che forse non sarebbe stata la stessa senza l?incontro con Lucille Teasdale, primo chirurgo donna del Quebec, conosciuta alla fine degli anni ?50 a Montreal, nell?ospedale Saint Justine, dove era arrivato con una borsa di studio per prendere la specializzazione in Pediatria (successiva a quelle in Radiologia e Neuropsichiatria). Nel 1961 convince la collega francese ad andare con lui a Gulu, era maggio. Il 4 dicembre dello stesso anno si sposano e un anno dopo nasce Dominique, preziosa e unica figlia della coppia, medico anche lei, che oggi si occupa a Milano della Fondazione onlus Piero e Lucille Corti, dal 1995 impegnata nel sostentamento dell?ospedale St. Mary?s.
Lucille, caparbio chirurgo capace di lavorare con il bisturi fino a quattordici ore al giorno, è morta nel 1996, a 67 anni: si era ammalata di Aids mentre operava alcuni soldati feriti. Sulla sua tomba, nella grotta della Madonna di Lourdes, dentro il complesso medico di Gulu, c?è scritto: «L?ospedale non aspetta». E sarà un po? anche per questo che Piero Corti, prima di morire, ha chiesto di essere sepolto lì. «Per controllare che tutto funzioni come si deve – ha detto a Dominique – e per tirare i piedi a chi si comporta male».
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