Volontariato

Weah, cuor di leone

Un video e un cd insieme ai colleghi

di Federico Cella

Lo chiamano ?Re Leone?, George Weah. E non solo per la potenza che riesce a esprimere quando fa il suo lavoro, il calciatore. Viene chiamato così anche perché ha un cuore da leone. Un grande cuore che batte forte. Seguendo ritmi africani, così come l?ultima iniziativa che ha visto George il liberiano schierarsi in prima fila per i figli della sua terra, il disco e il video reggaeggianti ?Lively up Africa?, prodotti insieme ad altri colleghi africani per raccogliere fondi a favore dei bambini del Continente nero.
«L?idea è venuta al cantante nigeriano Frisbie insieme al mio amico – anche se interista – Taribo West; e io ho pensato bene di aggregarmi», spiega ridendo il campione milanista. «Senza fare provini perché sono molto intonato. Io senza musica non potrei vivere, perché è la musica che ti porta il messaggio della vita e se sei triste, ti fa subito sentire vicino agli altri».
E così Giorgione Weah, insieme a West (nigeriano) – ma anche a Nwankwo Kanu (nigeriano), Manuel Dimas (sudafricano-portoghese), Ibrahim Ba (senegalese-francese) e altri – ha portato con la musica solidarietà ai bambini africani. E non è stata la prima volta che si è esibito in loro favore: l?anno scorso, quando è stato nominato rappresentate speciale dell?Unicef per lo sport, aveva già inciso una canzone per sostenere il programma di vaccinazione nei Paesi africani.
«Durante gli anni in cui iniziavo a imparare a giocare a calcio in Liberia, con il mio ?pallone? fatto di stracci, ho sempre lavorato per ottenere diversi scopi», spiega, serio, il giocatore. «Alcuni, naturalmente, sul campo da gioco, sotto forma di reti per la mia squadra; ma il più importante di questi era un sogno, che è diventato realtà quando sono diventato un membro ufficiale della grande famiglia Unicef».
E prosegue, inaspettatamente sempre più serio: «Quando ero ancora piccolo nella mia nazione, ho avuto modo di verificare su me stesso come i programmi di vaccinazione possono contribuire grandemente alla salute e alla felicità dei bambini. Perché i piccoli possano crescere c?è bisogno di molte cose: un?adeguata nutrizione, acqua pulita da bere e attrezzature sanitarie, educazione. E, sì, anche il coinvolgimento in attività sportive. Ma nessuna di queste cose», continua Weah, «può essere realmente d?aiuto se ci troviamo di fronte a malattie molto serie. Queste possono essere combattute solo se tutte le nazioni e tutti i popoli si renderanno conto della fondamentale importanza dei programmi di immunizzazione dei bambini in Africa».
Il concerto insieme a Luciano Pavarotti, le quattro amichevoli giocate in Liberia contro i Villaggi Sos; ma gli impegni benefici per la sua terra non sono ancora finiti: il prossimo appuntamento è nel Principato di Monaco. «Dal mio amico Alberto, a promuovere il disco. Perché la gente deve comprarlo, deve leggere il testo della canzone, sentire il ritmo, e così capire la mia terra. E capire che lì ci sono ancora tanti bambini che hanno bisogno d?aiuto», conclude Giorgio Cuor di leone.

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.