Mondo

Iraq: la Toscana per i beni culturali a Baghdad

Obiettivo il recupero, il restauro, l'assistenza, la riorganizzazione del patrimonio archeologico, librario e dei beni culturali in generale di Baghdad

di Paolo Manzo

Il recupero, il restauro, l’assistenza, la riorganizzazione del patrimonio archeologico, librario e dei beni culturali in generale di Baghdad sono gli obiettivi del Presidente del Consiglio Regionale della Toscana e Coordinatore nazionale dei Presidenti dei Consigli regionali italiani, Riccardo Nencini, che si e’ fatto promotore di organizzare contatti con gli esperti che potrebbero contribuire ad aiutare l’Iraq nel recupero di beni culturali di inestimabile valore. Nencini, informa una nota della Regione, ha, infatti, preso contatti al ministero degli esteri, con l’ambasciatore Antonio Badini e con il sottosegretario Margherita Boniver, ha raccolto la disponibilita’ del Sovrintendente regionale ai musei, Antonio Paolucci, della direttrice della Biblioteca Nazionale Centrale, che ha sede a Firenze, Antonia Ida Fontana e del direttore della Biblioteca degli Uffizi, Claudio Di Benedetto. Per la direttrice della Biblioteca Nazionale Centrale, in particolare, la Biblioteca di Baghdad e’ depositaria dei documenti fondamentali per la ricostruzione della storia del paese dall’eta’ ottomana, ivi compresi gli antichi archivi reali che costituiscono un’eredita’ di enorme importanza per l’umanita’ intera. In particolare – secondo quanto la Fontana ha detto a Nencini – e’ al momento possibile individuare due settori nei quali gli esperti della Biblioteca Nazionale potrebbero portare il loro contributo: il restauro dei documenti e la riorganizzazione del patrimonio librario. Secondo Nencini, dunque, e’ necessario concordare interventi coinvolgendo le principali istituzioni internazionali e nazionali. Ad esempio, gli ostacoli per eventuali mancanze di conoscenza della lingua araba, in sede di riorganizzazione della biblioteca,potrebbero essere superati fornendo un supporto bibliografico ed economico ad esperti in lingua e cultura islamica da individuare in ambiente accademico, con la collaborazione dell’Universita’ orientale di Napoli o di Venezia. Si e’ espresso nello stesso modo anche il sovrintendente museale della Toscana Paolucci, che, dopo aver ribadito l’importanza del recupero dei beni culturali iracheni, ha sottolineato come sia impossibile non trovare la piena collaborazione di esperti di fama ormai consolidata a livello mondiale come quelli che la Toscana puo’ mettere a disposizione, a cominciare da quelli della Sovrintendenza archeologica, dell’Opificio delle Pietre dure, della Galleria degli Uffizi e degli altri musei toscani.


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