Famiglia

Fondo sociale per l’affitto tagliato di 40 milioni di euro

I sindacati denunciano: "80.000 famiglie a reddito più basso, in prevalenza di anziani, perderanno la possibilità di ricevere contributi"

di Benedetta Verrini

Nonostante i consistenti aumenti del caro-affitti, il governo ha disposto un taglio di 40 milioni di euro al fondo sociale per l’affitto. Ecco la nota dei sindacati: “Le Confederazioni Sindacali Cgil-Cisl e Uil e i sindacati nazionali dei pensionati, Spi ? Cgil, Fnp?Cisl e Uilp-Uil, esprimono la loro contrarietà per l?iniqua iniziativa assunta dal Ministro delle Infrastrutture, con l?ulteriore taglio di ben 40 milioni di euro al fondo sociale per l?affitto, in base al decreto taglia spese, che non poteva rendersi operante in questo caso, poiché le mancate erogazioni di quanto previsto dalla finanziaria 2002 erano causate dal ritardo dei trasferimenti da parte del Ministero stesso. La riduzione del fondo esprime la volontà del Governo di arrivare alla sua soppressione, poiché si aggiunge ad una serie di provvedimenti riduttivi già attuati nel corso degli ultimi tre anni, passando da uno stanziamento di 361.519.829,00 euro nell?anno 2000 a 335.696.984,00 nel 2001, ad 249.180.837,63 nel 2002, e, con la riduzione illegittima recente a 211.804.135,90. Ciò avviene proprio nel momento in cui dobbiamo registrare un livello di affitti sempre più alto per le abitazioni, in assenza di piani di edilizia residenziale pubblica ed in una situazione in cui il patrimonio abitativo pubblico e degli enti viene venduto per fare cassa e ripianare artificiosamente il bilancio dello Stato e dei suoi decentramenti istituzionali. Si calcola che, anche a causa di queste ulteriori decurtazioni, fra 77.000 e 80.000 famiglie a reddito più basso, in prevalenza di anziani o con presenza di anziani, perderanno la possibilità di ricevere il contributo dal fondo sociale per l?affitto. Ciò si verificherà soprattutto nelle città ad alta tensione abitativa, dove c?è scarsità di alloggi con costi elevatissimi, quali Napoli, Milano e Roma. Per questo le Confederazioni, i sindacati dei pensionati e i sindacati degli inquilini chiedono il ritiro di tale inaccettabile provvedimento, che si inserisce in una linea governativa di smantellamento dello stato sociale ed il ripristino di un contributo, necessario per consentire alle regioni e ai Comuni di intervenire sulle situazioni sociali più drammatiche e di emergenza. Le Confederazioni sindacali Cgil-Cisl-Uil unitariamente ai sindacati dei pensionati, Spi ? Cgil, Fnp ? Cisl e Uilp Uil, non intendono accettare né lo smantellamento graduale dello stato sociale né lo svuotamento progressivo del fondo sociale per l?affitto, soprattutto in un momento che richiede un sostegno alla politica abitativa dei soggetti più deboli, come le famiglie a basso reddito, con portatori di handicap, gli anziani, i disoccupati, i lavoratori ?poveri?, gli immigrati. Ritengono invece importante sollecitare una revisione della Legge 431 del 1998 che regola il regime delle locazioni, che non ha prodotto quegli effetti di riforma tanto attesi e richiede, pertanto, una revisione che rafforzi il canale concordato attraverso ulteriori incentivi fiscali”.


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