Da quando Time lo ha inserito nella sua classifica dei 50 futuri leader del Terzo Millennio, per il mondo interno Rodrigo Baggio è diventato ?Il Bill Gates delle favelas? e il massimo esperto di Digital Divide. Ma a lui poco importa: a trent?anni, con 68 scuole di informatica costruite nelle baraccopoli più povere dell?America Latina da tirare avanti, non ha tempo per talk show e speciali televisivi sul suo Comité para la Democratizazión de la Informatica. L?organizzazione non profit che, ancora 25 enne, ha fondato cinque anni fa a Río de Janeiro per migliorare il futuro di chi non ha un presente. «I più poveri dei poveri: uomini, donne e bambini delle favelas di Rio», spiega Rodrigo che per realizzare il suo sogno ha lasciato un promettente e remunerativo lavoro di consulenza. «Un?impresa durissima», racconta oggi che in tutto il Brasile ha aperto sessantotto scuole, trasformato in maghi del computer 32 mila alunni e il 50% delle persone che hanno frequentato le scuole di hanno trovato un lavoro, «bussavo alle porte di tutte le aziende presso cui avevo lavorato come consulente chiedendo computer usati e attrezzature per le favelas, ma la vera benzina della mia sfida al Digital divide sono stati i volontari che ancora oggi tengono corsi di informatica nelle favelas. In tutto abbiamo speso circa 200 mila dollari, per il 65% donazioni di Fondazioni brasiliane o di altri Paesi, per il 27% da imprese private e per l?8% da istituzioni internazionali che oggi vogliono esportare la nostra esperienza in Colombia, Cile, Argentina e nelle Filippine, ma senza i volontari non saremmo mai partiti». < href="http://wwwcdi.org.br">Comité para la Democratizazion de la Informatica
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