Welfare
Iraq: Amnesty, Usa più interessati ai pozzi che alla popolazione
I pozzi di petrolio iracheni sono piu' protetti di quanto lo siano i cittadini iracheni e le infrastrutture del Paese. E' l'accusa lanciata da Amnesty International nei confronti delle forze anglo-
“I soldati sembrano avere una maggiore preparazione a proteggere i pozzi petroliferi che ospedali, sistemi idrici o altre infrastrutture civili”, ha affermato a Londra in una conferenza stampa Irene Khan, segretario generale dell’organizzazione umanitaria. “Il primo segnale dell’atteggiamento della coalizione verso la legge e l’ordine non ha ispirato fiducia nel popolo iracheno”. Washington e Londra hanno sempre respinto l’accusa che l’invasione dell’Iraq fosse legata alle grandi riserve petrolifere del Paese. Ma dalla caduta di Saddam Hussein, lacarenza idrica, il collasso degli ospedali e i saccheggi in tutto il Paese hanno fatto, ha denunciato Amnesty international, da goffi contrappunti alle celebrazioni popolari viste in televisione. La rappresentante di Amnesty International ha riconosciuto che vigilare sui pozzi di petrolio e proteggere la popolazione sono compiti ben distinti, ma ha denunciato il fatto che il secondo aspetto non e’ stato al centro dell’attenzione dei comandanti americani e britannici, nel loro ruolo di liberatori. Mentre invece, “proteggere la popolazione dovrebbe essere la prima preoccupazione di ogni autorita’ che decida di entrare in azione in un Paese e giustificare l’intervento sulla base della sicurezza delle persone o sulla salvaguardia dei loro diritti”, ha affermato la signora Khan. Sul futuro poi dell’Iraq, Amnesty ha trovato da ridire che i leader del Partito Democratico del Kurdistan (PDK) e dell’Unione Patriottica del Kurdistan (UPK) facciano parte del nuovo governo, perche’ sarebbero responsabili di gravi violazioni dei diritti umani commesse durante la guerra civile della meta’ degli anni Novanta. Per Amnesty, le due formazioni, che si sono divise il controllo del nord Iraq dalla guerra del Golfo del 1991, sono state responsabili delle morti di molti civili e di diffuse pratiche di tortura, che dovrebbero essere indagate da un organismo Onu, analogo a quello che si e’ occupato dei crimini nell’ex-Jugoslavia.
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