Mondo

Iraq: Ok del Parlamento a missione italiana

Funzionano le astensioni incrociate

di Redazione

Dopo il Senato, via libera anche dalla Camera alla missione umanitaria italiana in Iraq. Un risultato dato per scontato, ma al quale si è giunti anche attraverso il voto per parti separate delle mozioni presentate. In particolare il Governo ha annunciato che si sarebbe rimesso al parere dell’Aula su una parte (riguardante il sostegno delle Ong e l’iniziativa per riportare al centro il ruolo dell’Onu) della mozione presentata dall’Ulivo a firma Violante, Castagnetti, Boato, Intini e Pisicchio. Il risultato finale delle votazioni della Camera registrano l’approvazione della parte su cui il Governo ha ritirato il parere contrario con 215 sì, 94 no e l’astensione di 205 deputati della maggioranza. La parte del documento che ha raccolto il favore ”bipartisan” dell’aula recita: ”La mozione impegna il governo a farsi promotore in ogni sede Ue e nelle competenti sedi internazionali del contributo dell’Italia all’effettivo arrivo degli aiuti e alla riabilitazione dei servizi fondamentali attraverso interventi diretti, in sostegno alle organizzazioni internazionali e alle Ong gia’ presenti in Iraq, tra cui alcune italiane; nonche’ di una iniziativa affinche’ il Consiglio di sicurezza dell’Onu riassuma il suo ruolo in tempi rapidi all’indomani della conclusione della guerra irachena”. L’altra parte, invece, è stata bocciata con 301 no e 211 sì. La mozione di maggioranza è stata approvata con 308 sì, 31 no e le 159 astensioni annunciate da Margherita, Ds, Sdi e Udeur. Sono invece 302 i no con cui è stata respinta la mozione presentata da Verdi, Pdci e Rifondazione, che ha raccolto 23 sì. Sono passate poi tutte le mozioni, sulle quali c’era parere favorevole del Governo, riguardanti la tutela dei beni culturali in Iraq. L’Aula della Camera ha respinto la risoluzione presentata da Prc-Pdci e Verdi che escludeva l’invio di contingenti militari italiani ”sotto qualsiasi forma” in Iraq. I no sono stati 302, i si’ 23, tre agli astenuti. L’Ulivo non ha partecipato alla votazione.


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