Cultura

Iraq: inno pacifista del duo Outkast diventa canto di guerra

E' stata scritta con intenti pacifisti, ma la canzone 'Bombs over Baghdad' e' diventata un inno alla guerra

di Paul Ricard

E’ stata scritta con intenti pacifisti, ma la canzone ‘Bombs over Baghdad’ e’ diventata un inno alla guerra. La cantano i Marines quando vanno in battaglia e il suo autore Big Boi, del duo ‘Outkast’ insieme a Andre 3000 (Andre Benjamin), e’ rimasto molto sorpreso quando la tennista Jennifer Capriati, schierata a favore dell’intervento Usa in Iraq, ha chiesto che venisse suonata mentre giocava una partita, per sottolineare il suo sostegno alle truppe americane. Il problema, si legge sul ‘Los Angeles Times, e’ che Big Boi si e’ sempre dichiarato fermamente contro l’invasione americana in Iraq senza il consenso dell’Onu e non ha mai lontanamente pensato di scrivere musica a favore di una guerra. In realta’ il pezzo risale al 2000, quando e’ apparso nell’album ‘Stankonia’ ed ha ottenuto una nomination ai Grammy, ma fino ad oggi non aveva mai realmente sfondato. E non e’ la prima volta che un brano musicale rinasce a nuova vita, a dimostrazione che il pubblico non solo decide se vale oppure no, ma anche che cosa significa. Precedenti illustri sono, tra gli altri, ‘Born in U.s.a.’ di Bruce Springsteen, sottofondo di manifestazioni sportive ma anche delle Celebrazioni del 4 di luglio, e diventata simbolo dell’orgoglio e della determinazione americani. Ma quando e’ nata, nel 1984, l’autore criticava la tempra americana, come ha sottolineato lo stesso Springsteen piu’ tardi negli anni, con un arrangiamento blues che ricordava la straziante esperienza in Vietnam. Stessa sorte per ‘One’ degli U2, scelta oltreoceano, dalle radio di Los Angeles, quando si scatenarono i violenti scontri di piazza in seguito al verdetto sul pestaggio di Rodney King, nel 1993. I dj la presero come un messaggio di fratellanza, ma Bono rimase stupito perche’ non l’aveva pensata cosi’. ”Per me -aveva spiegato- era un pezzo molto amaro”, per ricordare che in questo mondo non abbiamo scelta. E ‘Master of war’, di Bob Dylan, venne subito adottata dai pacifisti, appena usci’ nel ’63 all’interno dell’album ‘The Freewheelin’ Bob Dylan’. Ma l’autore ha sempre contestato che fosse una canzone contro la guerra. ”Non sono un pacifista, non credo di esserlo mai stato -spiego’ anni piu’ tardi, nel 2001- e se la ascolti bene e’ su quello che Eisenhower diceva a proposito dei pericoli dell’industria militare in questo paese. Credo fermamente -aveva detto Dylan- che ognuno abbia il diritto di difendersi, con ogni mezzo”.


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