Cultura

Forze armate: sono 8.500 i militari italiani in missione. La scheda

Dal gelo afghano al caldo torrido del deserto nel Sahara Occidentale, dalle migliaia di uomini nei Balcani ai due osservatori nella Repubblica democratica del Congo

di Paul Ricard

Dal gelo dell’inverno afghano al caldo torrido del deserto nel Sahara Occidentale, dalle migliaia di uomini che sorvegliano la pace nei Balcani ai due osservatori nella Repubblica democratica del Congo. Sono oltre 8.500 i militari italiani gia’ impegnati in missioni all’estero. Una quota considerata al livello massimo sopportabile dalle nostre forze armate alla vigilia dell’invio di un nuovo contingente di soldati per contribuire alle operazioni umanitarie e alla sicurezza dell’Iraq dopo la guerra lanciata da Stati Uniti e Gran Bretagna, che ha portato al crollo del regime di Saddam Hussein. Dovrebbero essere circa 1.500 i militari italiani impegnati nell’operazione irachena, ma parte di loro sarebbero ‘dirottati’ da altre destinazioni, riducendo in particolare il numero di quelli dislocati nella ex Jugoslavia, nelle missioni Kfor e Sfor. Sono due le principali missioni italiane: quella nei Balcani, dove il nostro Paese e’ protagonista della missione promossa dalla Nato sotto l’egida dell’Onu, che impegna circa 7mila militari; e quella piu’ recente in Afghanistan dove, tra contingente ‘Nibbio’ a Khost e missione Isaf a Kabul, sono impiegati circa 1.400 soldati. Ma molte altre sono le missioni in corso: in Marocco, in Eritrea, in Congo, in Palestina, a Malta, in Libano, al confine tra India e Pakistan, in Egitto, in Israele. Ecco un quadro delle missioni militari italiane in corso, secondo le informazioni fornite dalla Difesa, con aggiornamento alla fine di marzo. – KFOR (Kosovo) – L’operazione ‘Joint Guardian’ ha l’obiettivo di assicurare l’applicazione dell’accordo di pace nel paese della ex Jugoslavia. Partecipano in tutto 37 nazioni, ma l’Italia ha un ruolo guida con l’impegno di 4.600 soldati. – SFOR (Bosnia) – L’operazione ‘Joint Forge’ serve a garantire la cornice di sicurezza necessaria per la normalizzazione della situazione in Bosnia Erzegovina dopo la guerra. Il contributo di ‘Italfor Bosnia’ e’ di circa 1.700 uomini. – UNMIK (Kosovo) – E’ la missione delle Nazioni Unite con sede a Pristina. L’Italia concorre, insieme ad altri 50 paesi, con un osservatore militare e 70 elementi della polizia. – ALLIED ARMONY (Macedonia) – Si tratta di osservatori che verificano la distruzione delle armi dopo la guerra. L’Italia partecipa con 42 militari. – ALBANIA 2, ALBIT, DIE (Albania) – La prima missione punta ad arginare il fenomeno dell’emigrazione clandestina e impegna il 28esimo gruppo navale con circa 380 uomini; la seconda concerne l’addestramento dei piloti e impegna un reparto di volo a Valona; la terza consiste in una delegazione di 28 esperti che cooperano con i militari albanesi per la riorganizzazione delle Forze Armate. – EUMM (Sarajevo) – Sono 19 gli ufficiali italiani impegnati nella missione europea di osservazione sul processo di pace nei Balcani. – EUPM (Bosnia) – Ventidue militari dell’Arma dei carabinieri e 21 elementi della polizia sono il contributo italiano alla European Union Police Mission per una forza internazionale di polizia europea in Bosnia-Erzegovina. – ENDURING FREEDOM (Afghanistan) – E’ il contributo italiano all’operazione contro il terrorismo internazionale lanciata dagli Stati Uniti dopo l’11 settembre 2001. Sono circa 1000 gli albini della operazione ‘Nibbio’ che operano a Khost, nel Nord del Paese. – ISAF (Afghanistan) – E’ il primo contingente di militari inviato in Afghanistan, dopo la risoluzione Onu 1386 del 20 dicembre 2001. Si tratta in questo momento di circa 400 soldati. – UNMOGIP (India-Pakistan) – Sono 7 gli osservatori militari italiani nell’area del Kashmir contesa tra i due stati. – MFO (Sinai) – Il Mfo (Multinational Force and Observers) e’ una organizzazione internazionale indipendente per il mantenimento della pace tra Egitto e Israele, sancita dal Trattato di pace del 1979. Il contingente militare italiano, che opera nel Sinai, e’ formato da circa 80 uomini della Marina. UNFIL (Libano) – Altra missione costituita in base a una risoluzione dell’Onu (425 dal 19 marzo 1978) per mantenere la pace in LIbano. L’Italia contribuisce con un reparto della Cavalleria dell’Aria costituito da circa 50 uomini e 4 elicotteri AB-205 di stanza a Naqoura. – UNTSO (Medio Oriente) – E’ la piu’ vecchia missione di peacekeeping delle Nazioni Unite, sul conflitto in Medio Oriente dal 1958. Vi partecipano 8 ufficiali italiani come osservatori. – TIPH 2 (Hebron) – Missione voluta dall’Anp dopo l’accordo sulla striscia di Gaza del 1995. – UNMEEE (Etiopia e Eritrea) – E’ prevista nell’accordo di Algeri del 18 giugno 2000 tra i due paesi. Dal dicembre scorso, la partecipazione italiana e’ ridotta ad un reparto dei carabinieri (circa 50 uomini) e 3 osservatori. – MINURSO (Sahara Occidentale) – Cinque osservatori militari italiani partecipano alla missione decisa con la risoluzione 690 del Consiglio di sicurezza dell’Onu del 29 aprile 1991 dopo l’intesa tra il Marocco e il Fronte Polisario per la fine della guerra. – MONUC (Congo) – La missione serve per vigilare sull’attuazione del cessate il fuoco previsto dagli accordi di Lusaka del 10 luglio 1999. Sono due gli ufficiali italiani che dovrebbero restare fino al 30 giugno prossimo. – MIATM (Malta) – E’ la missione italiana di assistenza tecnica a Malta. – UNIKOM (Kuwait-Iraq) – Dopo la guerra del 1991 era stata costituita una missione di osservatori sul confine tra Iraq e Kuwait. L’Italia partecipava con 6 militari.


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