Famiglia

Iraq: Gino Strada a Karbala

La sua organizzazione - rende noto un comunicato - ieri ha effettuato all'ospedale della citta' la prima distribuzione di materiale sanitario.

di Redazione

”Nemmeno a Karbala, citta’ santa, tutta sciita, a circa 90 chilometri da Baghdad, c’e’ sicurezza”. Lo sostiene Gino Strada di Emergency. La sua organizzazione – rende noto un comunicato – ieri ha effettuato all’ospedale della citta’ la prima distribuzione di materiale sanitario. A Karbala – continua Strada – gli americani sono arrivati, hanno bombardato e sparato, poi se ne sono andati. Ogni tanto qualche pattuglia si presenta, ogni tanto qualche elicottero sorvola basso li’ intorno, sopra le distese di palme, scarica qualche razzo. Ieri ne hanno tirati tre vicino alla strada, proprio a duecento metri da dove stavamo passando noi sulla via del ritorno verso Baghdad, poi gli americani se ne vanno. Il dottor Ali Aziz, capo chirurgo dell’ospedale, ci ha detto che ‘ogni due o tre giorni viene qualcuno, chiede cosa serve, poi sparisce e non si vede piu’. Voi siete gli unici che ci hanno dato una mano’. All’ospedale ci sono molti feriti ricoverati – afferma ancora Strada – tra di loro una bambina ferita alla pancia e al torace da una bomba a frammentazione; l’incidente ha provocato la morte di due fratelli e una sorella, mentre il padre e il fratellino di 5 mesi sono anch’essi in ospedale, per terra, perche’ non ci sono piu’ letti liberi”. Strada racconta anche che ”a Baghdad si continua a sparare. E’ cosi’ un po’ per tutta la citta’. Chi spara a chi, non e’ dato sapere, ed e’ meglio non andare a curiosare. In citta’ ci sono sempre palazzi in fiamme, alti fumi neri. Nei rottami delle macchine centrate dai razzi ci sono ancora alcuni corpi carbonizzati. Se non si rispettano i vivi, figuriamoci quando li si trasforma in morti! E poi, continuano i saccheggi”. Strada dice poi che Emergency ha deciso di aiutare l’ospedale Al Kyndi, struttura tradizionalmente di riferimento per le emergenze chirurgiche a Baghdad, a riprendere a funzionare: ”non serve personale, ne hanno e ben addestrato. Serve pero’ il nostro cargo in quanto l’ospedale e’ stato saccheggiato e soprattutto serve carburante, sicurezza e comunicazioni”. Tra il materiale distribuito da Emegercy all’ospedale di Karbala ci sono fluidi per fleboclisi, farmaci per le urgenze chirurgiche; circa 3 tonnellate di materiale piu’ tante medicine, dagli antibiotici ai farmaci cardiologici, dai diuretici ai disinfettanti.


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