Diritti
Iran, l’attivista Moghaddam: «Un Nobel per abolire l’apartheid di genere»
Il Premio Nobel per la Pace 2023 è stato assegnato all’attivista iraniana per i diritti delle donne Narges Mohammadi. «Per oltre 25 anni Mohammadi ha lottato contro l'apartheid di genere, la pena di morte e la discriminazione delle minoranze, pagandone il prezzo», dice Mahmood Amiry Moghaddam, direttore di Iran Human Right. «L'assegnazione del Nobel per la pace a lei è un riconoscimento della lotta del popolo iraniano per i suoi diritti fondamentali»
di Anna Spena
In queste ore Armita Geravand, 16 anni è in coma. Armita è un’adolescente iraniana. Armita, sostengono gli attivisti, è entrata in coma a seguito di uno scontro con gli agenti nella metropolitana di Teheran perché non rispettava il codice sull’abbigliamento islamico. Le autorità hanno negato le dichiarazioni rilasciate dagli attivisti.
E in queste stesse ore, mentre Armita lotta per la vita, il comitato norvegese per il Nobel ha deciso di assegnare il Premio Nobel per la Pace 2023 all’iraniana Narges Mohammadi per la sua lotta contro l’oppressione delle donne in Iran e per la sua lotta per promuovere i diritti umani e la libertà per tutti. Complessivamente, il regime iraniano l’ha arrestata 13 volte e condannata a un totale di 31 anni di carcere e 154 frustate. L’attivista è ancora detenuta nella prigione di Shahr-e Rey, nella città di Varamin, provincia di Teheran.
«Il premio per la pace di quest’anno», si legge nella comunicazione, «riconosce anche le centinaia di migliaia di persone che, nell’anno precedente, hanno manifestato contro le politiche di discriminazione e oppressione delle donne da parte del regime teocratico iraniano. Il motto adottato dai manifestanti – “Donna – Vita – Libertà” – esprime adeguatamente la dedizione e il lavoro di Narges Mohammadi».
«La prima volta che il mondo ha conosciuto Women – Life -Freedom», dice Mahmood Amiry Moghaddam, direttore di Iran Human Right, «è stato al funerale di Mahsa Amini. E oggi, dopo circa un anno, la presidente del Comitato per la pace del Nobel ha iniziato il suo discorso sulle donne, la vita e la libertà. Nonostante la spietata repressione da parte della Repubblica Islamica, la voce del popolo è arrivata in tutto il mondo».
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«Per oltre 25 anni», continua, «Narges Mohammadi ha lottato contro l’apartheid di genere, la pena di morte e la discriminazione delle minoranze, pagandone il prezzo. L’assegnazione del Nobel per la pace a Narges è un riconoscimento della lotta del popolo iraniano per i suoi diritti fondamentali. Assegnarlo nel giorno in cui Armita Geravand sta lottando per la sua vita in coma a causa della violazione delle leggi sull’hijab obbligatorio, è un promemoria dell’oppressione che le ragazze e le donne iraniane affrontano quotidianamente da parte della Repubblica islamica. Spero che questo premio contribuisca ad aprire gli occhi al mondo sull’apartheid di genere e che porti a un maggiore sostegno per la sua abolizione. In questo momento Armita Geravand è in coma solo perché non si è coperta i capelli. Non si tratta di cultura o religione, ma di un brutale sistema di apartheid».
Foto apertura: Ragazze protestano per la morte di Mahsa Amini, 22 anni, detenuta dalla polizia morale, a Teheran, sabato 1 ottobre 2022. Credit AP Photo/Middle East Images
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