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Senato Usa: sì a legge contro diamanti insanguinati

Il provvedimento, approvato dal Congresso a tempo di record, permette l'adesione di Washington al Kimberley Process Certification Scheme, sulla certificazione delle pietre preziose

di Benedetta Verrini

Si chiama ?Clean Diamond Trade Act? (Legge per il commercio dei diamanti puliti), ed è un provvedimento approvato oggi all’unanimità dal Senato americano (dopo che la Camera aveva fatto lo stesso appena due giorni fa) per aderire a un sistema internazionale di controllo e trasparenza sul commercio di diamanti. Il disegno di legge è passato con poche variazioni, ma sembra che altri, non meglio specificati, emendamenti, potranno essere inclusi prima della firma del presidente George W. Bush, atto che conclude l?iter legislativo. La legge è un passaggio necessario perché anche Washington possa aderire all?accordo internazionale Kimberley Process Certification Scheme, che ha per obiettivo impedire il commercio dei cosiddetti ?diamanti insanguinati?. Questo trattato, firmato a novembre del 2002 da 35 nazioni. introduce un sistema di certificazione internazionale dei diamanti che dovrebbe mettere fine al traffico di pietre preziose da Paesi, soprattutto africani, attraversati da guerre civili e dove lo sfruttamento illegale delle miniere permette a gruppi ribelli di ottenere appoggi e aiuti finanziari da governi stranieri. Il provvedimento approvato oggi riveste una certa importanza se si pensa che (secondo dati dell?ufficio generale del commercio degli Stati Uniti), il mercato americano assorbe tra il 65 e il 70 per cento dei diamanti in commercio nel mondo. Si tratta quasi sempre di pietre già lavorate. L?acquisto di diamanti grezzi, invece, comporta un giro d’affari di 816 milioni di dollari e coinvolge 53 paesi.


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