Economia

Cambio ai vertici Federsolidarietà. Se ne va il presidente che triplicò i soci

In otto anni Franco Marzocchi ha moltiplicato fatturato e associati della federazione. Ecco il suo bilancio e un invito: "Largo ai giovani".

di Francesco Agresti

Trent?anni di cooperazione sociale. Un percorso iniziato nel 1973, anno in cui Franco Marzocchi costituisce una cooperativa di inserimento lavorativo nella sua città, Forlì; nell?87 è tra i soci fondatori di Cgm e un anno dopo di Federsolidarietà, in cui riveste la carica di vicepresidente e poi, per due mandati, quella di presidente. Il 10 aprile l?annuncio di voler lasciare anzitempo la guida della più importante organizzazione italiana di cooperative sociali; ora lo sostituirà Vilma Mazzocco fino al congresso di gennaio 2004, che deciderà il successore. Nei suoi due mandati le cooperative associate sono aumentate del 150%, passando da 1.500 a 3.500, il numero degli occupati è salito del 300%, da 30mila a 95mila, e il volume di attività economica è passato da 900 miliardi di lire nel 95 a 1.800 milioni di euro. Vita: Com?è cambiata la cooperazione sociale in questi otto anni? Marzocchi: È in atto un ricambio generazionale che sta portando la cooperazione sociale ad esser fatta da persone che vengono da percorsi formativi di grado superiore o da esperienze lavorative recenti, senza legami con i movimenti dell?associazionismo degli anni 70-80. Questo ricambio porta un aumento di professionalità e una ridefinizione delle motivazioni. Oggi è più forte l?aspettativa di trovare nella cooperazione sociale un luogo dove si incontrano risposte a esigenze legate alla qualità della vita, delle relazioni tra le persone; un progetto al quale si partecipa non solo per le finalità ma anche per le prassi. Vita: Qual è oggi il rapporto tra non profit e cooperazione sociale? Marzocchi: Sono stati fatti progressi nella distinzione di ruoli e di compiti tra i soggetti che costituiscono il non profit, anche se siamo ancora lontani dall?avere una situazione ben definita. La cooperazione sociale ha conquistato sul campo il ruolo che oggi le viene riconosciuto. L?esperienza ha dimostrato che per la gestione di attività sociali che hanno rilevanza economica sono necessari gli strumenti proposti dalla cooperazione sociale. Vita: Tra poco dovrebbe essere definita la figura dell?impresa sociale. Pericolo od opportunità? Marzocchi: Non credo che l?impresa sociale ridurrà gli spazi della cooperazione. Quando è richiesta efficienza ed efficacia nella gestione e il coinvolgimento delle persone nel governo dell?impresa, la migliore soluzione è e sarà quella della coop sociale. Vita: La cooperazione sociale è il fenomeno economico che ha registrato negli ultimi anni i più elevati tassi di crescita. Perché? Marzocchi: Una delle ragioni è da ricercare nella domanda inevasa di servizi, di partecipazione, di qualità nelle relazioni. La voglia di partecipazione, il voler esserci che non si esprime più a sufficienza come dovrebbe nella politica, lo sta facendo in esperienze come la cooperazione sociale, ma più in generale in tutto il mondo del Terzo settore. Vita: La legge 381 mostra i segni del tempo? Marzocchi: La struttura portante, l?idea, è attuale. Magari con la legge sull?impresa sociale il testo potrà essere innovato ma solo affinché sia più coerente con il suo spirito. Vita: Cosa vede nel futuro della cooperazione sociale? Marzocchi: Credo ci sarà ancora una crescita, che mi auguro anche qualitativa, per portare le cooperative sociali a essere sempre più strumento delle comunità locali.


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