Welfare

Iraq: Amnesty interviene al Consiglio di sicurezza Onu

Preoccupazione per l'attuale situazione in Iraq e' stata espressa da Amnesty International in un intervento al Consiglio di Sicurezza dell'Onu

di Redazione

Preoccupazione per l’attuale situazione in Iraq e’ stata espressa da Amnesty International in un intervento al Consiglio di Sicurezza dell’Onu, al quale ha presentato anche una serie di proposte per assicurare la protezione, immediata e nel lungo periodo, dei diritti umani della popolazione irachena. ”La sfida immediata per il Consiglio di Sicurezza dell’Onu e’ di assicurare il rispetto delle leggi di guerra ed accertare e perseguire le violazioni di queste ultime – ha dichiarato Amnesty – Il compito piu’ ampio e’ di assicurare l’ordine e garantire che le potenze occupanti rispettino i propri obblighi nei confronti della popolazione irachena”. Tra le raccomandazioni di Amnesty, si legge in un comunicato dell’organizzazione, figurano le richieste per una moratoria sull’uso delle bombe a grappolo, la fine delle condotte illegali da parte delle forze irachene e l’avvio di un’indagine sugli abusi del diritto internazionale umanitario. L’organizzazione ha poi sottolineato la necessita’ che le Nazioni Unite assumano un ruolo determinante nell’affrontare la questione dell’impunita’ per le passate e attuali violazioni dei diritti umani e delle leggi umanitarie. Secondo Amnesty, l’Onu dovrebbe proporre l’istituzione di una commissione di esperti delle Nazioni Unite che, consultandosi con la societa’ irachena, presenti proposte per porre fine all’impunita’ e sostenere il dispiegamento di un’efficace presenza di monitoraggio sui diritti umani in tutto il paese. ”La sfida piu’ difficile e’ davanti a noi: assicurare che, nel periodo successivo al conflitto, i diritti umani siano al centro della ricostruzione dell’Iraq – ha concluso Amnesty – fare luce sulle violazioni avvenute in passato, costruire un sistema giudiziario equo ed efficace, garantire il rispetto dei diritti delle minoranze e delle donne e insistere che sia lo stesso popolo iracheno a guidare questo processo: tutto questo assumera’ un’importanza fondamentale”.


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