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Iraq: Comitato “Fermiamo la guerra”, governo italiano tra gli avvoltoi

La guerra rimane ''ingiusta e illegale'' e ''l'occupazione di Bagdad e la spartizione delle spoglie e delle risorse del paese non possono essere chiamate pace''.

di Redazione

La guerra contro l’Iraq rimane ”ingiusta e illegale” e ”l’occupazione di Bagdad e la spartizione delle spoglie e delle risorse del paese non possono essere chiamate pace”. E’ questa l’analisi del Comitato ”Fermiamo la guerra” dopo la capitolazione di Baghdad e la caduta del regime di Saddam Hussein definito ”un regime abietto che i pacifisti – si ricorda – hanno sempre condannato fin dai tempi in cui Saddam, alleato di chi oggi lo abbatte, sterminava i Kurdi e massacrava gli oppositori”. In un documento comune, il Comitato ”Fermiamo la guerra”, che raggruppa un ampio schieramento di associazioni che vanno dalle Acli, ai sindacati confederali fino ai Cobas, denunciano la ”drammatica situazione umanitaria” che compisce soprattutto ”donne e bambini ridotti allo stremo dalla guerra”. ”Continueremo a batterci – prosegue il documento – contro la guerra preventiva, la distruzione del diritto internazionale e le delle sue istituzioni e contro l’idea di ordine mondiale basato solo sulla legge del piu’ forte”. Parole dure sono state pronunciate anche contro il governo italiano. ”E’ singolare che il governo italiano fiancheggiatore della guerra, si sia affrettato a definire finita la guerra prima che lo facessero gli stessi generali statunitensi. – ha detto Flavio Lotti della Tavola della pace – Il Presidente del Consiglio da mesi continua ad annunciare che l’Italia sara’ presente nella ricostruzione. Penso a quegli avvoltoi che girano sui cadaveri”.


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