Formazione e lavoro
Sono 146 gli Istituti Tecnologici Superiori: così riescono ad avvicinare giovani e imprese
Il progetto SkillAlliance, ideato e sviluppato da Adapt e Intesa Sanpaolo, ha l’obiettivo di favorire la conoscenza degli Its Academy tra giovani e imprese, e in particolar modo delle potenzialità insite nello svolgimento di questi percorsi grazie al ricorso all’apprendistato di alta formazione e ricerca. La scarsa conoscenza di queste opportunità è infatti uno dei principali elementi che, ancora oggi, ne limitano la diffusione
In questo momento l’Italia sta vivendo un (apparente) paradosso: da una parte i giovani hanno difficoltà a trovare lavoro e spesso ricadono nella condizione di Neet, non studiando e non lavorando, per i più svariati motivi; dall’altra le imprese hanno sempre più bisogno di personale dotato di competenze innovative, che non riescono a trovare.
Una delle soluzioni che potrebbero risolvere alcune delle criticità che caratterizzano il mercato del lavoro risiede negli Istituti Tecnologici Superiori- Its, non a caso definiti, dall’ex premier Draghi, «un pilastro importante del sistema educativo») e nell’apprendistato: entrambi sono strumenti preziosi perché permettono di offrire un percorso di studi professionalizzante ai giovani (Neet e non solo), accompagnarli ad un ingresso (qualificato) nel mercato del lavoro, aiutare le imprese a costruire attivamente le professionalità di cui hanno bisogno per implementare efficacemente forme di innovazione tecnologica e organizzativa. Se combinati, possono massimizzare i rispettivi benefici.
Cosa sono gli Its?
Gli Its (che non sono i percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore – Ifts) erogano corsi di formazione terziaria non accademica e sono gestiti da Fondazioni. Per accedervi, è necessario possedere il diploma di istruzione secondaria superiore o il certificato di specializzazione tecnica superiore ottenuto in esito ad un percorso Ifts, della durata di almeno 800 ore. Si tratta di percorsi biennali o triennali di livello terziario non accademico caratterizzati da una didattica strutturalmente integrata con il mondo del lavoro: una percentuale del monte ore è da svolgere grazie ad uno stage formativo in azienda, le imprese partecipano alla costruzione dei percorsi indicando le competenze richieste e fornendo professionisti come docenti, e ogni percorso è collegato a profili professionali altamente richiesti.
Un ulteriore elemento caratterizzante di questi percorsi è che almeno il 35% %del monte ore formativo deve essere svolto tramite stage curriculari, anche all’estero. Solitamente, questi stage vengono realizzati presso le imprese partner della fondazione ITS. Inoltre, almeno il 60 % delle ore deve essere svolto da docenti provenienti dal mondo del lavoro.
Il progetto SkillAlliance, ideato e sviluppato da Adapt e Intesa Sanpaolo, nasce con l’obiettivo di favorire la conoscenza degli ITS Academy tra giovani e imprese, e in particolar modo delle potenzialità insite nello svolgimento di questi percorsi grazie al ricorso all’apprendistato di alta formazione e ricerca. La scarsa conoscenza di queste opportunità è infatti uno dei principali elementi che, ancora oggi, ne limitano la diffusione.
«La ricerca presentata oggi è solo il primo passo di una serie di attività con a tema i giovani, la loro formazione e la loro occupabilità su cui stiamo lavorando con Intesa Sanpaolo, che ringrazio ancora per il sostegno dimostrato a questa iniziativa», dichiara Francesco Seghezzi, Presidente di Fondazione Adapt.
Quante sono le fondazioni Its in Italia?
Le Fondazioni Its in Italia sono 129, per un totale di 726 corsi attivi nel maggio 2023. Gli iscritti erano 19mila. Nel titolo indichiamo che sono 146 poiché da quando è stata conclusa la ricerca ne sono sorte di nuove.
L’81% trova lavoro entro un anno
Secondo i dati forniti da INDIRE e AlmaLaurea, a 12 mesi dal conseguimento del titolo di studi l’81% dei diplomati ITS è occupato, contro il 76,5% dei laureati magistrali e il 74,5% dei laureati triennali
Allo stesso tempo gli ITS Academy, a più di 10 anni dalla loro introduzione nel sistema educativo italiano, risultano ancora poco diffusi. In Italia gli iscritti sono circa 20mila, lo 0,9% degli iscritti a livello terziario.
«Mancano informazioni chiare sullo strumento, la normativa è lacunosa e la burocrazia quasi proibitiva per Fondazioni e territori dove lo strumento non è già diffuso». Secondo il report sono queste le principali criticità che, in maniera trasversale, sembrano limitare le potenzialità e il ricorso all’apprendistato».
Poco conosciuto anche l’apprendistato
Ancora meno diffuso risulta essere un altro strumento utile a favorire il dialogo tra sistemi formativi e mondo del lavoro, e cioè l’apprendistato, soprattutto l’apprendistato di alta formazione e ricerca, grazie al quale è possibile conseguire un titolo di studi terziario (accademico e non) contestualmente alla sottoscrizione di un vero e proprio contratto di lavoro. Il numero di contratti di questa tipologia non supera, su base annuale, il migliaio.
L’apprendistato è uno strumento ancora poco diffuso, ma a cui aziende e Fondazioni ITS guardano con crescente interesse: si passa dai 14 contratti attivati nel 2017 ai 184 dell’anno scorso. Grazie all’analisi qualitativa che ha coinvolto 77 Fondazioni ITS, la ricerca ha permesso di mettere in evidenza i punti di forza e le criticità di questo strumento e individuare strategie per favorirne il ricorso.
«ITS e apprendistato sono strumenti concreti con cui dare risposta ai giovani in cerca di percorsi professionalizzanti e di un rapido ingresso nel mondo del lavoro e ai fabbisogni di competenze delle imprese. Formazione, innovazione, ricerca e lavoro devono stare assieme, oggi più che mai, e questi strumenti possono aiutare a costruire e rinsaldare questo legame”», chiude Seghezzi.
Come evidenzia l’Onorevole Paola Frassinetti, Sottosegretaria al ministero dell’Istruzione e del Merito, «Its e apprendistato permettono ai giovani di avere quelle competenze tecniche che servono alle imprese e allo stesso tempo la formazione giusta, che essi offrono, può dare la possibilità ai giovani stessi di aprire nuove imprese».
Foto e grafiche: ufficio stampa Adapt e Intesa Sanpaolo
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