Mondo

Ciai e Clarins insieme per l’India

Invece dei gadget sull'acquisto dei solari, quest'anno la nota casa cosmetica sostiene un importante progetto di cooperazione del Centro italiano aiuti all'Infanzia

di Benedetta Verrini

“Ci sono milioni di bambini cui non è concesso essere bambini perché la povertà, la guerra o lo sfruttamento rubano loro l’innocenza e l’infanzia”. Vi aspettereste di trovare questa frase all’interno della confezione di una crema solare tra le più rinomate? Quest’anno potrebbe succedervi, perché la casa cosmetica francese Clarins ha deciso di devolvere la somma annuale prevista per i gadgets alle clienti che acquistano solari al Centro Italiano Aiuti all’Infanzia. Con questo budget (che Clarins non ha voluto rendere noto), il Ciai realizzerà un nuovo refettorio per 284 bambini nel villaggio di Santi Bastwad, periferia di Belgaum, in India (il progetto prevede la costruzione ex-novo di un edificio a due piani che ospiterà due cucine, 4 piccole dispense, due sale refettorio, una toilette, un ufficio, un locale lavanderia e una terrazza). “Clarins è una people company” ha spiegato oggi alla conferenza stampa di presentazione Christian Laurent, amministratore del gruppo Monarimport del gruppo Clarins. “L’impegno è insito nella nostra filosofia aziendale. Da oltre 14 anni sosteniamo con entusiasmo progetti ed associazioni concretamente impegnati nel sociale e nella salvaguardia dell’ambiente. Dal Premio “La Femme la plus Dynamisante” (giunto alla settima edizione, che ha riconosciuto l’impegno di donne nel settore della solidarietà n.d.r.), alla collaborazione con Unicef Svizzera, Aldeas Infantiles in Spagna e altre associazioni che operano in diverse zone del mondo. Una vera società orientata al sociale – ha proseguito Laurent – Non si accontenta di seguire una tendenza, ma si impegna a fondo nelle sfide umanitarie ed economiche che le si prospettano, pensando al futuro. E’ una società che non ignora il contesto del mondo in cui è inserita, ma al contrario ascolta cosa succede all’interno della propria realtà, ma guarda anche oltre”. Una bella filosofia rivolta al sociale, che da quest’anno avvia un progetto di ampio respiro anche in Italia. L’incontro e la partnership con il Ciai permetterà di sostenere un importante progetto di cooperazione: “L?India è un grande Paese con gravi problematiche sociali: povertà, analfabetismo, sovrappopolazione, migrazione dalle campagne con conseguente sovraffollamento delle città e rottura dei legami con la famiglia estesa” ha spiegato nel corso della conferenza la presidente Valeria Rossi Dragone. “La possibilità di frequentare la scuola rimane, ancora oggi, uno dei pochi strumenti per ridurre lo sfruttamento del lavoro minorile”. Il partner locale del Ciai è il St. Joseph?s Orphanage, una struttura religiosa che comprende un istituto e una scuola con classi dal I al XII standard. L?obiettivo del Centro è accogliere i bambini soli o provenienti da famiglie in difficoltà a cui offrire assistenza e istruzione scolastica. I bambini residenti sono attualmente 284, mentre i bambini e ragazzi che frequentano la scuola sono in tutto 920. “Il refettorio rappresenta non solo un nuovo ambiente, spazioso e salubre, in cui i bambini potranno consumare il loro pasto, ma sarà anche un ambiente accogliente in cui giocare e ritrovarsi” ha ricordato la Rossi Dragone, aggiungendo che un punto di aggregazione a scuola permetterà di prevenire, tra l’altro, l’abbandono degli studi. www.ciai.it


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