Povertà educativa

Micropolis, il modello di welfare di comunità che parte dai più piccoli

Spazi pensati per i bambini nei quali superare le difficoltà che incontrano le famiglie quando si interfacciano con i servizi pubblici. Tre sportelli, quelli attivati dal progetto "Micropolis" a Marsala, Mazara del Vallo e Agrigento, luoghi un cui le famiglie possono trovare una nuova dimensione grazie alla sinergia tra un ricca rete di partner già punti di riferimento nei rispettivi territori. Un intervento sostenuto da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile

di Gilda Sciortino

Partire dai più piccoli per poi occuparsi a 360 gradi dell’interno nucleo familiare, supportando e sostenendo il ruolo genitoriale e l’empowerment di tutti i protagonisti del processo educativo. Spazi ritagliati ad hoc per i bambini, in territori dove è più presente la fragilità sociale.

 È grazie al progetto “Micropolis” che le periferie di Marsala, Mazara del Vallo e Agrigento vanno “fiorendo” grazie all’attivazione di microspazi educativi nei quali favorire la conciliazione vita-lavoro dei genitori attraverso attività basate sul metodo pedagogico dell’outdoor education.  Tre sportelli dedicati ai bambini da 0 a 6 anni e alle loro famiglie, dedicando loro giochi, laboratori di psicomotricità, iniziative sportive, musicali, teatrali, culturali, linguistiche; il tutto, con un orientamento pedagogico improntato sul contatto diretto con l’ambiente. Aperti cinque giorni alla settimana in orario antimeridiano e pomeridiano, saranno basati anche sulle metodologie educative di Pikler, Montessori e Steiner, puntando a coinvolgere nell’arco di tre anni 820 minori (300 a Marsala, 120 a Mazara del Vallo e 400 ad Agrigento) e 340 famiglie.

Un progetto sperimentale che chiede alle comunità di essere protagoniste del proprio processo di riscatto

– Maurizio Sturiano, presidente Consorzio Solidalia

Una progettazione che nasce dal bisogno, acuito dalla pandemia, di sviluppare un nuovo modello di welfare di comunità, che vuole essere di supporto ai distretti per  formulare i Piani di zona, dando risposte coerenti ai bisogni rilevati, potenziando l’offerta di servizi integrativi, favorendo l’inclusione, valorizzando e riqualificando i luoghi di apprendimento, sollecitando la conciliazione tra i tempi e le tipologie di lavoro dei genitori e la cura dei figli, con particolare attenzione alle famiglie monoparentali.

Giocare insieme a Micropolis (foto ufficio stampa)

Selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, il progetto prende vita grazie a un ricco partenariato che unisce terzo settore, associazioni, Comuni, enti e fondazioni, università, istituti scolastici, comitati di quartiere.

«Il progetto vuole rispondere intanto ai bisogni primari delle famiglie con bambini che abitano all’interno dei quartieri popolari .»– spiega Maurizio Sturiano, presidente del “Consorzio Solidalia“, capofila del progetto.- «Contesti in cui abbiamo avuto modo di rilevare la difficoltà di incontro tra il bisogno e la risposta che proviene solitamente dagli uffici alla solidarietà sociale degli enti locali. Abbiamo messo in campo quella che è la nostra rete di relazioni sia imprenditoriali sia a sostegno dell’impresa sociale, puntando ai territori di Marsala, Mazara del Vallo e di Agrigento. È un  progetto sperimentale perché abbiamo coinvolto due università, il dipartimento di Scienze Psicologiche e Pedagogiche di Palermo e la Libera Università degli Studi di Enna “Kore”, il cui compito sarà quello di rilevare le esigenze in termini di bisogni educativi, al fine  di tirar fuori per ogni contesto un modello su cui le pubbliche amministrazioni possano andare a progettare risposte. Da un lato rispondiamo fattivamente con servizi, perché si tratta di centri socio-educativi per le famiglie; dall’altro, attraverso le stesse università, produrremo un documento  che verrà poi consegnato a ogni territorio. Tutto questo considerando che, anche se con caratteristiche comuni perché si tratta di rioni popolari, ogni realtà ha le sue peculiarità.  Prezioso sarà il contributo di uno dei nostri partner, Fondazione comunitaria di Agrigento e Trapani, costituita per dare risposte in termini di costruzione di iniziative di raccolta fondi e promozione delle iniziative realizzate, come quello delle diocesi di Agrigento e Mazara. Abbiamo coinvolto anche i comitati di quartiere per  generare formule di cittadinanza attiva. Il che vorrà dire facilitare la  partecipazione delle persone che abitano all’interno degli specifici Comuni chiedendo loro l’adozione di atteggiamenti propositivi rispetto a quelli che sono le reali necessità, con l’obiettivo di essere attivi protagonisti di un processo di riscatto».

A “Micropolis” si sperimentano nuovi ostacoli (foto ufficio stampa)

Sinergie pronte a colmare i bisogni con risposte concrete e il più possibile veloci. Percorso avviato nei due  spazi “Micropolis” aperti: il primo a Marsala, gestito nel plesso “Digerbato” dell’Istituto Comprensivo “Mario Nuccio” dall’associazione “Eduverso”, insieme al Comune di Marsala e all’associazione “Archè Onlus”; il secondo a Mazara, negli spazi dell’’Istituto Comprensivo “Borsellino – Ajello”, plesso Poggioreale, a cura della Casa Comunità Speranza e della locale amministrazione comunale.

Venerdì 6 ottobre il completamento di questa fase del progetto con l’inaugurazione del servizio nell’’Istituto Comprensivo “Anna Frank”, il plesso della scuola dell’infanzia “Collodi” di Fontanelle, ad Agrigento. A gestirlo la cooperativa sociale “Familia”.

«Sono spazi che hanno una linea comune» – spiega Alice Castelli, la project manager di “Micropolis” –« ma sono calibrati in base alle singole esigenze, a partire dagli orari, per andare incontro alle richieste delle famiglie. Cerchiamo di accontentare tutti, dovendo fare fronte anche alle liste di attesa che diventano ogni giorno più lunghe in base anche alle segnalazioni che ci arrivano dagli enti locali».

Un fondo economico sociale andrà a riequilibrare le capabilities dei minori

Grazie alla presenza di un esperto di nutrizione, si potrà svolgere attività di ricerca e sviluppo di una food box ad alto valore nutrizionale per donne in gravidanza e bambini da 0 a 6 anni. Un’occasione per stabilire linee guida per un’alimentazione sana, salutare ed economicamente sostenibile anche da famiglie che vivono situazioni di fragilità economica.

A pochi mesi dall’apertura degli spazi, poi, sarà pensata tutta una serie di attività di animazione territoriale, curata dalla Fondazione comunitaria di Agrigento e Trapani attraverso azioni di  crowdfunding di comunità.

«Attiveremo un fondo economico solidale a sostegno di iniziative portate avanti in favore di minori che vivono in contesti disagiati»– aggiunge Castelli – «con lo scopo di riequilibrare le opportunità e le capabilities per i bambini e le famiglie provenienti da contesti di forte deprivazione. La Fondazione comunitaria cofinanzierà il 50per cento di budget di progetto agli Ets che raggiungeranno almeno il 50per cento attraverso il crowdfunding di comunità (fino a un massimo di 10mila euro di budget totale di micro-progetto). Selezioneremo 3 progetti, uno per ciascun spazio educativo, con un contributo complessivo della Fondazione di 15mila euro totali sui tre progetti e una stima di raccolta da donazioni di altri 15mila euro provenienti da persone e imprese che si impegneranno a destinare l’1% del loro reddito. Le attività previste nell’azione di animazione territoriale saranno mirate allo sviluppo del fondo solidale».

Una presa in carico totale che guarda non solo all’intervento immediato sui bambini che vivono nei contesti bersaglio del progetto, ma offrendo loro condizioni di vita meno difficili che possano dare le giuste opportunità per progettare una vita che preveda il giusto e meritato futuro.

I bambini di Micropolis (foto ufficio stampa)

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