Non profit

La vita non aspetta. Una campagna

Avis a Fidas invitano a donare il sangue. Ecco perché farlo

di Redazione

Un progetto articolato, che conferma l?attenzione costante e l?impegno consolidato della Regione Emilia-Romagna, tra le prime regioni in Italia per donatori e raccolta di sangue, e delle Associazioni di volontariato AVIS e FIDAS/ADVS nel sostegno della cultura della donazione di sangue: anello fondamentale per tutto il sistema sanitario; un contributo senza il quale ?la vita avrebbe le mani legate?. Ecco il fulcro concettuale della campagna ?La vita non aspetta. Diventa donatore di sangue?: fermare l?attenzione sul valore della donazione del sangue, un valore che può valere una vita. Da qui l?immagine del chirurgo provocatoriamente a mani legate su un acceso fondo rosso: un messaggio carico di emotività che intende rendere tutti più consapevoli di come effettivamente, attraverso un piccolo gesto da parte di ognuno, si può contribuire a realizzare un grandissimo dono per tutti. Obiettivi della campagna Il sangue non si fabbrica. Si può solo donare. Da questa evidenza nasce la necessità di dare continuità alle donazioni attuali, consolidando regolarità e frequenza nei periodi di maggior esigenza. A questo obiettivo primario della campagna di comunicazione si accompagnano la volontà di rafforzare il consenso sociale sul tema, di informare adeguatamente i cittadini e di stimolare nuovi soggetti a diventare donatori di sangue. Trend di raccolta e consumo del sangue a livello regionale Nel 2002 in Emilia-Romagna sono state raccolte 234.136 unità di sangue intero (l?obiettivo prefissato dal Piano sangue era di 229.000 unità), con un incremento del 2,8 per cento rispetto al 2001 (227.827). Ciò ha consentito la soddisfazione delle esigenze del Servizio sanitario regionale e di contribuire all?autosufficienza nazionale (con l?invio di 8.579 unità di sangue alle regioni carenti). Si tratta di un risultato importante, reso possibile grazie alla sensibilità dei 150.000 donatori. Ma il fabbisogno di sangue è in costante aumento, basti pensare ai servizi di emergenza, agli interventi chirurgici e ai trapianti, all?assistenza domiciliare. Tutti servizi che in Emilia-Romagna sono stati potenziati negli ultimi anni. Il ?consumo? di sangue è dunque in crescita: nel 2002 è cresciuto del 2,6 per cento rispetto al 2001 (223.653 unità contro 217.991) e per il 2003 è stato stimato che serviranno 241.000 unità di sangue. Per questa ragione insieme ai consumi di sangue devono aumentare le donazioni, anche perché, l?Emilia-Romagna oltre a dover far fronte ai propri consumi interni vuole continuare nel contributo di solidarietà alle regioni carenti di sangue come: Lazio, Abruzzo, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna. Gli strumenti di informazione: opuscolo, sito internet, Numero verde del Servizio sanitario 800 033 033 A supporto delle attività di contatto diretto con il pubblico, sono stati predisposti l?opuscolo ?Il sangue: conoscere per donare? ed il sito internet www.donaresangue.it, contenenti informazioni sulla sicurezza del donare, su raccolta e utilizzo del sangue, sulle strutture sanitarie, sulle associazioni di volontariato AVIS e FIDAS/ADVS, oltre a notizie sugli appuntamenti previsti dalla campagna. Le prime indicazioni su come e dove è possibile donare potranno essere richieste agli operatori del Numero verde del Servizio sanitario regionale 800 033 033, tutti i giorni feriali dalle ore 8,30 alle ore 17,30 e il sabato dalle ore 8,30 alle ore 13,30.

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