Attivismo
Il piano d’azione di Trento 2024, prossima capitale europea del volontariato
La coordinatrice del del Centro servizi volontariato Trentino illustra il modello di coinvolgimento della comunità su cui sta lavorando il comitato promotore di Trento 2024. Il pezzo è stato pubblicato sul numero di VITA magazine di settembre che verrà presentato a Padova il giorno 4
Il 10 dicembre 2022, a Danzica, la città di Trento viene nominata Capitale europea del volontariato 2024. La competizione è stata lanciata per la prima volta nel 2013 dal Centro Europeo del Volontariato (Cev) di Bruxelles, con lo scopo di rafforzare e promuovere le attività di volontariato sul territorio, confermando così il suo ruolo nella costruzione dei valori di solidarietà e democrazia alla base del patto europeo.
Il percorso di candidatura parte circa un anno prima. La decisione di candidare Trento a questa importante competizione viene infatti annunciata ufficialmente i primi di dicembre 2021 in occasione della giornata internazionale del Volontariato e da gennaio 2022 partono i lavori per preparare il cosiddetto “dossier di candidatura”. Questo, oltre a dimostrare l’importanza del volontariato sul nostro territorio, contiene le linee strategiche di sviluppo del volontariato per i cinque anni successivi. Per delineare tale strategia, Comune e Csv Trentino, decidono quindi di realizzare un percorso partecipato che coinvolge le associazioni di varia tipologia attive su diversi ambiti ma anche i volontari e le volontarie legate a forme di volontariato meno strutturato, nonché i cittadini e le cittadine impegnate in attività di rigenerazione urbana grazie ai numerosi patti di collaborazione attivati con il Comune. Viene chiesto loro di immaginare come vorrebbero fosse il volontariato tra cinque anni, di identificare quali dispositivi realizzare e quali attori coinvolgere per raggiungere questi obiettivi. Così, grazie a un processo composto da 5 laboratori, consultazioni con i corpi intermedi e un questionario che ha raccolto quasi 600 risposte, viene delineata una strategia. La stessa, approvata poi dalla giunta comunale, rappresenta oggi il faro da seguire.
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L’aver reso la strategia di sviluppo del volontariato anche agenda politica è già di per sé un grande traguardo, perché come si sa, le competizioni si possono vincere o perdere; ma quanto costruito per arrivare fin là rimane in ogni caso.
Ecco perché la competizione per Capitale europea del volontariato può essere considerata come l’innesco per avviare un’importante riflessione sul futuro del volontariato. Non dobbiamo peraltro scordarci in che contesto matura la candidatura: nel mezzo della pandemia con le conseguenze che, unite ad altri fattori, hanno comportato sul volontariato locale, come testimoniano i dati Istat. Non è solo una questione di numeri in calo; ad essere a rischio è anche la qualità della partecipazione e delle relazioni di cui il volontariato è portatore. Da qui la necessità di ragionare e leggere insieme i mutamenti in corso, per individuare poi strumenti e modalità efficaci, nuove forme di volontariato e attivismo, nonché nuove modalità di incontro e collaborazione con il volontariato più tradizionale per poter intercettare le energie dei più giovani.
Il percorso fatto fin ora ci ha permesso di condividere una visione in grado di co-costruire le politiche pubbliche, creare importanti occasioni di crescita collettiva e personale con un occhio di riguardo verso le giovani generazioni, contribuire attraverso le sue molteplici espressioni a tenere vive le città abitandone gli spazi e rigenerandoli, esprimersi anche oltre i confini del proprio territorio verso i popoli colpiti da guerre e da calamità. Vorremmo che il prossimo anno diventasse l’acceleratore, l’anno in cui andremo a sperimentare e a mettere a punto le linee strategiche funzionali a questa visione, ampliando la platea di interlocutori, coinvolgendo non solo “addetti e addette ai lavori” ma anche gli enti e gli attori che fanno parte del tessuto imprenditoriale e produttivo locale, del mondo della ricerca scientifica, del settore educativo, della cooperazione, del sistema bancario, etc.. nella piena consapevolezza che non ci può essere benessere senza tenuta sociale e che rafforzare, tutelare e promuovere il volontariato debba essere una responsabilità di tutti. Il lavoro fatto in questi mesi attraverso gli incontri con gli attori del territorio, ci ha permesso non solo di affinare la strategia ma anche di mettere a punto le modalità attraverso cui darle concreta attuazione. Si tratta di circa 20 strumenti, tra i quali: percorsi per il supporto digitale; programmi di sensibilizzazione nelle scuole; strumenti di riconoscimento delle competenze acquisite tramite esperienze di volontariato e di impegno civico; realizzazione di una vetrina del volontariato; strumenti di match-making; sviluppo di una banca dati del volontariato come bene comune; creazione e gestione di spazi di comunità; semplificazione delle procedure amministrative; sperimentazione di percorsi di volontariato di impresa, implementazione di un sistema di valutazione dell’impatto sociale ed economico del volontariato e altri ancora che vanno a rafforzare l’infrastruttura a supporto del volontariato.
Il lavoro fatto in questi mesi attraverso gli incontri con gli attori del territorio, ci ha permesso non solo di affinare la strategia ma anche di mettere a punto le modalità attraverso cui darle concreta attuazione. Si tratta di circa 20 strumenti
In autunno, e per tutto il 2024, proseguirà il percorso partecipato attraverso la creazione di tavoli di lavoro per sviluppare gli strumenti appena citati coinvolgendo il volontariato formale e informale e gli enti e gli attori incontrati in questi mesi, che su alcuni di questi temi stanno già lavorando con l’obiettivo di fare sistema e trasformare il 2024 in un grande laboratorio di pratiche per una comunità che cresce grazie al volontariato.
Parallelamente si sta lavorando anche a tutta la dimensione degli appuntamenti che animeranno il 2024: oltre agli eventi dove le istituzioni avranno l’occasione di celebrare il lavoro di cura della comunità proprio del volontariato, il 2024 sarà arricchito dalle attività proposte e organizzate direttamente dal mondo del volontariato e che verranno raccolte sul sito di Trento Capitale Europea. È inoltre importante ricordare che Trento è la città dei grandi Festival: da quello dello Sport al Festival dell’Economia al Trento Film Festival, l’auspicio è quello di valorizzare anche all’interno di queste manifestazioni internazionali, i temi di Capitale Europea del Volontariato.
Tutto questo lavoro è funzionale anche allo sviluppo di una narrativa forte e attivante del volontariato, capace di contemplare oltre al suo fondamentale contributo alla coesione sociale e alla felicità di tutta la gente che vive la nostra comunità, anche la dimensione di benessere individuale di chi lo fa.
Questo è il contributo di Francesca Fiori, coordinatrice del Centro servizi volontariato Trentino, pubblicato sul magazine di settembre “Volontario dove sei?”. Per leggere la rivista occorre abbonarsi oppure acquistare dallo store di vita.it la singola copia. Il numero sta riscuotendo grande interesse. Verrà presentato pubblicamente a Padova il 4 ottobre.
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