Mondo

Iraq: Migrantes, sui profughi governo italiano in ritardo

La Fondazione della Cei, in una nota, fa il punto sulla situazione che rimane carente di norma appropriata

di Redazione

Migrantes chiede al Presidente del Consiglio una norma apposita di integrazione della Bossi-Fini in vista del possibile afflusso di profughi iracheni. E questo perche’, secondo la Fondazione della Cei, ”nel giro di una settimana si sono accavallate notizie, riunioni e disposizioni sulle quali si e’ ingenerata una notevole confusione”. Per questo Migrantes ha diffuso una nota con elementi di chiarimento per capire a che punto si e’ con la normativa italiana ed europea in materia. Le fonti piu’ autorevoli – riferisce Migrantes – concordano che finora non c’e’ stato dall’Iraq esodo di massa. Cio’ non significa che non siano iniziati esodi alla spicciolata dall’Iraq, che non sia aumentato l’allarme e l’esodo tra i curdi di territorio non solo iracheno, ma pure turco e iraniano, che in questi mesi non si siano gia’ ammassate nelle nazioni limitrofe decine di migliaia di profughi iracheni, che gia’ godono di una certa protezione internazionale da parte dell’Acnur, ma pure della Caritas e di altri organismi internazionali. E’ tuttavia razionale rimanere in attesa, perche’ le condizioni di sicurezza, di alimentazione e di salute in Iraq sono ad alto rischio e potrebbero provocare esodi incontrollati. Il dibattito politico interno fra forze politiche e governative italiane sull’accoglienza ai profughi iracheni, ”ha visto contrapposte non soltanto maggioranza e opposizione, ma forze politiche all’interno della stessa maggioranza e del Consiglio dei Ministri, dove la Lega si e’ espressa contro l’approvazione del decreto legislativo”. Gli interventi normativi – ricorda Migrantes – sono a un triplice livello: – Esiste anzitutto una direttiva europea, la 2001/55/CE che prevede interventi concordati a livello comunitario in caso di turbolenze che provochino esodi massicci di sfollati. Ci sara’ naturalmente bisogno di una ulteriore decisione comunitaria perche’ in casi concreti la direttiva diventi funzionante. – La legge oggi in vigore in Italia, la Fini-Bossi ha recepito dalla legge precedente, la Turco-Napolitano che e’ gia’ stata riportata nel citato numero di Migranti-press, la quale da’ facolta’ al Presidente del Consiglio di stabilire con proprio decreto ”misure di protezione temporanea da adottarsi” per rilevanti esigenze umanitarie, in occasione di conflitti, disastri naturali o altri eventi di particolare gravita”’. – E finalmente nel Consiglio dei Ministri di venerdi’ 28 marzo 2003, su proposta del Presidente del Consiglio, del Ministro per le politiche umanitarie e del Ministro dell’Interno si e’ approvato – come si legge nel comunicato ufficiale di Palazzo Chigi – ”un decreto legislativo per il recepimento della direttiva 2001/55/CE relativa alla concessione della protezione temporanea in caso di afflusso massiccio di sfollati ed alla cooperazione in ambito comunitario; il provvedimento prevede la suddivisione degli oneri tra gli Stati membri interessati all’afflusso e stabilisce misure uniformi per il trattamento dei profughi, anche al fine di assicurare loro un trattamento comunque dignitoso”. – Percio’ lo scambio di vedute e le proposte emerse nell’incontro fra i Ministri dell’Interno dell’UE in Grecia a fine marzo va collocato nel contesto di questa direttiva europea, alla quale in alcun modo da parte di singoli ministri o governi dell’UE si puo’ derogare. In conclusione, Migrantes rileva che: a) Il 28 marzo il Governo italiano ha emesso un decreto legislativo per recepire (dopo due anni) la direttiva europea. Quindi per ora ne’ la direttiva europea ne’ il decreto legislativo diventano operanti in riferimento ai profughi iracheni: per diventare operante dovra’ intercorrere un nuovo provvedimento sia dell’UE che del Governo italiano. b) Il problema dei profughi iracheni attuali o prossimi va considerato anche alla luce dell’art. 20 della legge italiana, un dispositivo che e’ indipendente dalla direttiva europea e percio’ puo’ scattare anche nel caso che a livello europeo non si rendesse operante la direttiva. c) Allora ”e’ legittimo domandarsi se non sarebbe opportuno e urgente che da parte italiana, senza aspettare eventuali interventi comunitari, il Presidente del Consiglio emanasse il Decreto in applicazione all’art. 20 della Bossi-Fini, cosi’ da rispondere tempestivamente e specificamente ad una emergenza di cui si ha gia’ il preannuncio con i primi sbarchi di iracheni sulle coste italiane”. d) Pietra miliare della politica europea e, pertanto di quella italiana, rimane la direttiva del 2001.


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