Welfare

Cuba, diritti umani: retata di Castro contro i dissidenti

''Il governo cubano ha messo in scena uno spettacolo estremamente orrido'', questa la testimonianza di un funzionario di 'Human Rights Watch'

di Stefano Arduini

La decisione del presidente cubano, Fidel Castro di arrestare circa 80 tra attivisti per i diritti umani, giornalisti indipendenti e altri dissidenti e’ stata pesantemente condannata da governi e attivisti del mondo intero come una repressione politica folle e rabbrividente. ”E’ una guerra contro la pace e contro i pacifisti” ha detto Oswaldo Paya, il leader del Progetto Varela, che ha raccolto piu’ di 20 mila firme a sostegno di un referendum che chiedera’ elezioni libere e altre aperture democratiche a Cuba. ”Questa forma di repressione e’ la peggiore che si ricordi nella storia di Cuba, senza escludere l’era coloniale. Mai prima d’ora tanta gente e’ stata cosi’ severamente punita per dei crimini di pensiero. Sono veramente prigionieri di coscienza” ha aggiunto Elizardo Sanchez, un’altro leader dei dissidenti cubani. Secondo gli attivisti per i diritti umani, Castro ha usato la guerra in Iraq come barriera di fumo per condurre una serie di provvedimenti repressivi e per simulare falsi processi che, come sottolinea Paya, ricordano le tattiche usate dalla Gestapo e dal Kgb. ”Il governo cubano ha messo in scena uno spettacolo estremamente orrido” ha aggiunto Jose Miguel Vivanco, funzionario del ‘Human Rights Watch’ di New York. I funzionari cubani hanno definito i dissidenti ”traditori” che cospirano con gli Stati Uniti per sovvertire il governo di Castro. I dissidenti, secondo i funzionari che pero’ non danno altri dettagli, saranno processati con una legge che proibisce di favoreggiare l’embargo economico americano. I processi dei dissidenti, di cui almeno 12 sono condannati a perpetuita’, sono andati avanti sabato scorso nelle aule di La Havana, riempite di forze dell’ordine ma il quale accesso e’ stato vietato ai diplomatici internazionali e ai giornalisti stranieri. Il Dipartimento di Stato ha definito quest’azione come ”il piu’ spregievole atto di repressione politica dell’ultima decade, in America”.


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