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Famiglie, etica, sociale: ecco il fisco che verrà
E' stata approvata in via definitiva alla Camera la legge delega sulla riforma fiscale che contiene quattro novità sociali.
Con 251 voti a favore e 192 contrari, la Camera ha approvato in via definitiva la legge delega sulla riforma fiscale. Le novità sociali della riforma sono quattro: l?Ire, imposta sul reddito che prenderà il posto dell?Irpef, sarà applicata anche agli enti non commerciali; per il risparmio affidato a fondi etici è previsto un regime fiscale differenziato di favore; grazie alla ?de-tax? i soggetti passivi Iva potranno detrarre dalla base imponibile la quota (il limite sarà definito ogni anno nella Finanziaria), che il consumatore deciderà di destinare a finalità etiche. Infine, le detrazioni d?imposta saranno gradualmente sostituite dalle deduzioni, che dovranno tener conto “dei seguenti valori e criteri: famiglia, con riferimento? al numero dei figli, degli anziani e dei soggetti portatori di handicap?, oltre alle attività non profit e attività svolta nel campo sociale assistenziale e di promozione sociale valorizzazione etica, culturale e scientifica”.
Entro il 2006 l?ordinamento italiano avrà un unico codice tributario con un sistema fiscale basato su cinque imposte: sul reddito (due sole aliquote: 23% fino a 100mila euro, 33% oltre), sul reddito delle società (una sola aliquota al 33%), l?Iva, l?imposta sui servizi e l?accisa.
Le norme del codice potranno essere derogate o modificate solo espressamente, sarà così evitata l?emanazione di provvedimenti di diverso grado, a volte in contrasto tra di loro, che hanno dato vita a un sistema confuso e difficile da gestire anche per i professionisti del fisco. La blindatura del testo a Montecitorio non ha permesso di introdurre in extremis le modifiche necessarie per diminuire il carico fiscale sulle famiglie. L?emendamento del capogruppo dell?Udc alla Camera, Luca Volontè, che prevedeva la deduzione totale delle spese sostenute dalle famiglie per il mantenimento dei figli, è stato trasformato in un ordine del giorno (“La Camera impegna il governo, fin dalla prossima finanziaria, a dare piena attuazione al principio di equità fiscale orizzontale, nel senso di consentire per tutte le famiglie la facoltà di dedurre dall?imponibile i costi necessari al mantenimento della prole”).
“Siamo complessivamente soddisfatti”, ha dichiarato a Vita il deputato centrista, “soprattutto perché il governo si è impegnato già dalla prossima Finanziaria a rendere deducibili per tutte le famiglie i costi sostenuti per il mantenimento dei figli almeno per tutta l?età scolare”. Il ministro Tremonti ha promesso di inserire nella Finanziaria la deducibilità di alcune spese sostenute per il mantenimento dei figli; ogni iniziativa è però subordinata allo stato di salute delle finanze pubbliche.
Alle famiglie il testo normativo fa riferimento due volte: quando afferma che nel determinare le deduzioni si dovrà tener conto come primo criterio del numero dei componenti e quando, nel definire i limiti della “no tax area”, dice di fare riferimento alle condizioni familiari per stabilire un livello minimo di reddito personale sotto al quale è esclusa l?imposizione.
“Parlamento e governo hanno perso un?ottima occasione per dimostrare che nella società italiana la famiglia non ha un ruolo marginale”, commenta delusa Luisa Santolini, presidente del Forum delle associazioni familiari. “L?affermazione del principio di equità fiscale orizzontale nella delega sarebbe stata a costo zero, non chiedevamo tutto e subito, era però importante prevedere esplicitamente la totale deduzione delle spese sostenute per il mantenimento dei figli”. Secondo il Forum, rendendo interamente deducibili le spese per il mantenimento dei figli ogni famiglia risparmierebbe circa 6.500 euro l?anno per ognuno, “oggi siamo a poco più di 500 euro, per di più con tetti di reddito”, sottolinea la presidente. Ora l?attenzione si sposta al Dpef: “Ci stiamo preparando”, dice la Santolini, “per far sì che il ministro Tremonti mantenga quanto promesso”.
de tax: il testo approvato
Dove – Il passaggio che introduce nel nostro ordinamento la de tax si trova all?articolo 5 (comma h, numeri 1-2) della delega approvata in via definitiva alla Camera mercoledì 26 marzo
Contenuto – h) previsione di norme che consentano, nel rispetto dei principi di semplicità, trasparenza ed efficienza e nel rispetto dei vincoli comunitari, di escludere dalla base imponibile dell?imposta sul valore aggiunto e da ogni altra forma di imposizione a carico del soggetto passivo la quota del corrispettivo destinato dal consumatore finale a finalità etiche, in base ai seguenti principi:
1) la destinazione della quota del corrispettivo a finalità etiche può essere stabilita facoltativamente dal consumatore finale sulla base delle indicazioni fornite, al momento dell?effettuazione dell?operazione, dal soggetto passivo;
2) l?entità massima della quota del corrispettivo ammesso è stabilita ogni anno con legge finanziaria per l?anno successivo, compatibilmente con i saldi della finanza pubblica
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