Migranti
Ddl Migranti, Acli: «Mancano indicazione per risolvere i problemi del sistema d’accoglienza»
Antonio Russo, Vicepresidente nazionale Acli, commenta il decreto recentemente approvato in Consiglio dei ministri. «Siamo molto preoccupati per i minori, perché sappiamo bene che la prima accoglienza è la fase più delicata». Inoltre, «manca qualsiasi indicazione su come risolvere i numerosi problemi del sistema d’accoglienza. Tutto questo non è tollerabile».
«Il governo ha varato l’ennesimo decreto legge su immigrazione e sicurezza e questa volta a fare le spese di una politica miope saranno le persone più deboli, i minori. Siamo molto preoccupati perché sappiamo bene che la prima accoglienza è la fase più delicata». Così Antonio Russo, Vicepresidente nazionale Acli, commenta il decreto recentemente approvato in Consiglio dei ministri in tema di migrazioni.
«Collocarli in centri con adulti – prosegue – li espone solo a nuovi rischi. Inoltre, nel caso di dubbi sulla loro età, la legge già prevede di disporre accertamenti socio-sanitari e colloqui con gli psicologi. La radiografia ossea non è attendibile e una recente raccomandazione del Consiglio d’Europa ne sconsiglia l’utilizzo. L’espulsione in caso di dichiarazioni false è solo propaganda: questi ragazzi finiranno in strada con un foglio di via o cadranno nelle mani di organizzazioni criminali senza scrupoli.
Secondo Russo, «il messaggio che passa da questo decreto legge è chiaro: il migrante in arrivo o già presente in Italia è un pericolo da cacciare il prima possibile. Manca qualsiasi indicazione su come risolvere i numerosi problemi del sistema d’accoglienza, su come creare vie legali d’accesso o su come salvare vite umane a pochi giorni dal tragico anniversario della strage di Lampedusa, avvenuta il 3 ottobre 2013. Tutto questo non è tollerabile».
Foto in apertura: Humberto Chávez by Unplash
Per approfondire
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.