Cultura

Papa: suoi i testi della Via Crucis

Testi del 1976 preparati per Paolo VI, "La terra è diventata un cimitero"

di Redazione

”La terra e’ diventata un cimitero. Quanti uomini, tanti sepolcri, un grande pianeta di tombe…”. Parole scritte di proprio pugno dal Papa 27 anni fa, nel 1976, per le meditazioni che l’arcivescovo di Cracovia venne chiamato a predicare in Vaticano alla presenza di Paolo VI. E che Giovanni Paolo II ha deciso di ripetere quest’anno, in occasione della Via Crucis che lui stesso presiedera’ al Colosseo il 18 aprile. Parole che risultano ”tragicamente” attuali dopo l’attacco anglomericano in Iraq, spiega in una nota distribuita stamane in Vaticano mons. Piero Marini, Maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie. Wojtyla ha tentato di evitare il conflitto ”con la sua voce libera e forte, con molteplici iniziative diplomatiche soprattutto con il digiuno, con la preghiera e il ricorso fiducioso alla Vergine”. Ma il suo ”ammonimento angosciato” non e’ stato ascoltato. Intanto, mentre si chiedeva su quali meditazioni basare la Via Crucis di quest’anno (l’hanno scorso i testi erano stati composti da 14 giornalisti) e mentre ”il mondo era turbato dalle notizie divenute via via piu’ precise, dell’incombente minaccia di un immane conflitto bellico”, al Papa e’ tornato in mente quel testo pensato per papa Montini. E ha deciso di riutilizzarlo proprio perche’, commenta mons. Marini ”era ed e’ tragicamente attuale”. ”La terra -scriveva Karol Wojtyla- e’ diventata un cimitero. Quanti uomini, tanti sepolcri. Un grande pianeta di tombe… tra tutte le tombe sparse sui continenti del nostro pianeta, ce n’e’ una nella quale il Figlio di Dio, l’uomo Gesu’ Cristo ha vinto la morte con la morte. ‘O mors! Ero mors tua”’. Per il cerimoniere del Papa ”neanche le nuove tombe, sempre piu’ numerose, aperte dal conflitto bellico in atto non potranno uccidere la speranza ne’ impedire la vittoria di Cristo sulla morte”. Il Papa aveva gia’ scritto di suo pugno i testi della Via Crucis del Colosseo nel Giubileo straordinario del 1983-1984 e per il grande Giubileo del 2000.


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