Formazione

Un amico, di idee e di azioni

Un ricordo della presidente della Fondazione de Carneri (di Alessandra Carozzi de Carneri).

di Redazione

È difficile dire solo poche parole su Carlo Urbani perché le sue grandi doti di umanità, di altruismo e di generosità richiederebbero ben di più.Ho avuto il privilegio di conoscere Carlo Urbani nel 1995 a Ginevra, a una riunione dell?Oms dedicata ai problemi di sanità pubblica nei Paesi in via di sviluppo e da allora è nata tra noi una grande amicizia, basata su comuni obiettivi a favore di chi è oppresso dai troppi bisogni. Carlo è stato membro per alcuni anni, fino a quando ha accettato di andare come funzionario dell?Organizzazione mondiale della sanità ad Hanoi, del Comitato scientifico della nostra Fondazione Ivo de Carneri,e in questa veste ha dato un contributo prezioso. Nonostante la distanza, abbiamo continuato a mantenere rapporti strettissimi e infatti un capitolo della XIII edizione del testo universitario di Ivo de Carneri Parassitologia generale e umana curato dal Comitato scientifico della nostra fondazione porterà il suo nome. è il capitolo sulla schistosomiasi, malattia che, insieme ai parassiti intestinali, infetta 2 miliardi di persone (e di questi 300 milioni sono i malati nei Paesi della fascia tropicale povera) e di cui lui era esperto. Di Carlo mi colpiva la vivacità intellettuale e la capacità di passare da un?idea alla realizzazione con una prontezza,una semplicità, oltre che entusiasmo, straordinarie. Nulla sembrava impossibile.Ricordo il corso di medicina tropicale che insieme (lui allora era anche presidente di Medici senza frontiere-Italia) abbiamo organizzato a Macerata nel 2000. è stata un?esperienza di grande valore per tutti: organizzatori, docenti e allievi che provenivano dai più diversi Paesi del Sud del mondo, dall?Africa al Sud-Est asiatico, all?America Latina. Un grazie dunque a Carlo cui dedicheremo nella memoria il nostro difficile lavoro di ogni giorno per combattere quelle stesse malattie di cui lui era esperto e per cui ha combattuto attivamente, in silenzio. Alessandra Carozzi de Carneri


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