Formazione

Nel fuoco di Timor, chi c’era racconta

Una Cooperante Cesvi assiste all'incendio della sua casa. Queste le sue email dall'isola

di Redazione

Il 12 marzo la sede della ong italiana Cesvi è stata distrutta e data alle fiamme nella città di Viqueque, a Timor Est. Ecco cosa scriveva una cooperante che si trovava lì in quelle drammatiche ore 12/3/01, ore 0.47 Ascoltate: c’è battaglia, qui, tra due squadre di karate molto numerose. Si tirano pietre da due giorni, ma oggi sono arrivati con i machete. Questa mattina un uomo è morto (qualcuno dice decapitato), e la nostra guardia non si è fatta vedere. Temo che sia coinvolta negli scontri. La situazione è tesa e il mio autista si è rifiutato di accompagnarmi dall’altra parte della città, alla sede dell’Untaet (la forza di interposizione Onu, ndt). Così sono andata alla polizia: gli agenti mi hanno portato in macchina al quartier generale Onu, spiegandomi però che non potevano fare niente per migliorare la situazione. No si sentono protetti, così lasciano semplicemente che la gente si ammazzi per strada. L’assassino di oggi non è stato neppure fermato. 12/3/01 ore 16.03 La situazione volge al peggio. Tre camion carichi di uomini si stanno muovendo verso Viqueque. La città è deserta, c’è troppo silenzio. Sono rimaste solo le donne e i bambini, gli uomini si sono radunati sul ponte ad aspettare i camion, per convincerli a non entrare a Viqueque. Potete immaginare con che prospettive di successo… Aspettiamo di vedere cosa succederà. 12/03/01 ore 19 Aiuto! Se qualcuno può farlo, per favore contatti Giorgio!!! Anche in Baucau ci sono dimostrazioni di piazza, e non è più sicuro viaggiare per quella strada! Più di cinquanta uomini sono in attesa sul ponte armati di machete e catene. Le donne e i bambini sono fuggiti sulle montagne; alcuni quartieri della città sono stati evacuati e tutti gli operatori umanitari stranieri sono qui nella sede Untaet. Dicono che vogliono bruciare la chiesa. Gli interpreti che lavoravano per i militari sono scappati. La polizia locale è autorizzata a usare le armi solo se qualcuno delle forze Onu è in pericolo, quindi adesso sta a guardare… Non so se potrò mettermi in viaggio per Dili domani… Ve lo farò sapere. 12/03/01 ore 21.06 Trentacinque case stanno bruciando, compresa la sede del Cesvi. Ci stanno evacuando. Un elicottero è stato inviato sul posto, anche se è tardi. Donne e bambini sono in salvo, li stanno portando qui. Spero che Francisco sia ancora vivo. Mi sento in colpa di dover andare via con una macchina dell’Onu…


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