Welfare

Sud America: parte oggi la Carovana andina

Si concluderà il 15 aprile la grande marcia per i diritti che quest'anno toccherà Ecuador e Bolivia di Cristiano Morsolin dall'Ecuador

di Redazione

Parte oggi la Carovana Andina per la pace, per i diritti delle popolazioni locali all’acqua, alla terra e all’identità culturale, contro l’impunità e la guerra. Un cartello di varie associazioni diffuse a livello nazionale (a Sud. Ecologia e cooperazione onlus, Beati i costruttori di Pace, settimanale “Carta”, Comitato Internazionalista U?wa, Associazione per i diritti umani Dounia, Federazione Nazionale dei Verdi, helios comunicazione audiovisiva, OEW Organizzazione per un mondo solidale, Osservatorio Latinoamericano sui Megaprogetti, Pax Christi, Associazione Selvas.org, Associazione Ya Basta, Associazione per i Popoli Minacciati, Rayos de Sol. Onlus, Radio Sherwood) si è rimesso in movimento dopo l’analoga esperienza dell’anno scorso. E’ stata diffusa una nota in cui si evidenzia che “nello stesso momento in cui veniva dichiarata la guerra all’Irak erano in corso azioni di guerra in gran parte del pianeta. Guerre che vengono fatte attraverso accordi commerciali, attraverso le privatizzazioni, con i megaprogetti, con la distruzione della natura e la precarizzazione del lavoro. Nello scenario attuale alcuni degli strumenti che possiamo utilizzare per opporci a questo sistema di cose sono quelli dell’interposizione, della disobbedienza, della costruzione di reti internazionali e dell’informazione e del consumo critico”. L’obiettivo di riaffermare diritti universali che oggi vengono negati o messi in discussioni si riferisce in particolare al “diritto all’acqua che, a causa delle sciagurate decisioni prese lo scorso marzo a Kyoto, è stato messo in discussione per miliardi di persone. Parliamo del diritto alla terra che le multinazionali degli idrocarburi hanno da tempo cancellato, ridicolizzando la sovranità dei Paesi del sud del mondo e compiendo devastazioni ambientali che rischiano di consegnarci un pianeta nudo ed irrespirabile. Parliamo del diritto all’identità culturale, che a causa delle selvagge devastazioni sociali ed ambientali compiute con i megaprogetti, rischiano di consegnarci un pianeta in cui sarà estinta ogni forma di biodiversità”. Tappa di questa Carovana Andina per la pace saranno l’Ecuador e la Bolivia. L’iniziativa dei movimenti per la pace, che si concluderà il prossimo 15 aprile, si pone molteplici obiettivi: “Sarà anche quello di organizzare campagne insieme alle realtà latinoamericane ed iniziative concrete che possano creare una coscienza diffusa su questioni che riguardano ogni singolo abitante del pianeta. Nostro compito sarà anche denunciare le attività portate avanti da imprese e banche italiane coinvolti in progetti di devastazione, per cui direttamente responsabili delle violenze e delle guerre ed eventualmente iniziare attività di boicottaggio diretto. Ma soprattutto la nostra vuole essere un’azione per costruire la pace e per combattere la logica della guerra e dello sfruttamento. Un piccolo contributo contro l’indifferenza e la logica dell’immobilismo davanti alle violenze giornaliere di questo modello. Un piccolo gesto di speranza per costruire solidarietà fra i popoli, rifiutando la strada della contrapposizione tra l’occidente ed il resto del mondo”, conclude la dichiarazione del comitato organizzatore.


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