Formazione

Quando gli studenti nemici diventano amici.  Il Metodo Rondine arriva nelle scuole superiori

Il Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha firmato un Protocollo per proporre la diffusione del Metodo Rondine nelle scuole: le secondarie di secondo grado potranno attivare un triennio o un quinquennio sperimentali e promuovere la cultura della pace e del dialogo. La sezione Rondine, inaugurata nel 2016, è già attiva in 37 classi in 25 scuole di 15 regioni

di Sabina Pignataro

La scommessa dell’Associazione Rondine Cittadella della Pace (nata in un borgo medievale toscano a pochi chilometri da Arezzo) è quello di contribuire a un pianeta privo di scontri armati, e lo fa proprio a partire da chi la storia sembra aver condannato a essere nemici. Il progetto che dà origine e ispirazione a Rondine è lo Studentato Internazionale – World House, che accoglie giovani provenienti da Paesi teatro di conflitti armati o post-conflitti e li aiuta a scoprire la persona nel proprio nemico, attraverso il lavoro difficile e sorprendente della convivenza quotidiana.

È qui che giovani israeliani, palestinesi,  serbi e croati, tutsi e hutu, e tutti i giovani di oggi, la cui storia è chiamata a fare i conti con un’eredità di guerra e ostilità, da nemici che sono, imparano a diventare uomini e donne impegnati insieme per la pace nel mondo.

Il Metodo Rondine esiste da oltre vent’anni. La novità è che il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha firmato ieri un Protocollo d’intesa per proporre la sperimentazione nelle scuole. Un triennio o un quinquennio sperimentali che le Scuole secondarie italiane di secondo grado potranno attivare al fine di proporre un’offerta educativa e formativa centrata sul Metodo Rondine per la trasformazione creativa dei conflitti. 

«La firma del Protocollo tra Ministero dell’Istruzione e del Merito e Rondine Cittadella della Pace – ha sottolineato Franco Vaccari, Presidente dell’associazione – è un passo avanti nella sperimentazione e attuazione del Metodo Rondine, un metodo certificato e validato ogni anno, nelle scuole italiane, lì dove è necessario favorire habitat relazionali per generare un clima capace di disincentivare la dispersione e l’abbandono, individuando nella scuola il luogo prediletto alla costruzione di relazioni di fiducia che portino lo studente a un personale percorso di crescita».


Alla firma, oltre a due studenti di Rondine, presente anche Alberto Belli Paci, figlio della Senatrice Liliana Segre, la quale nel 2020 ha rilasciato a Rondine la sua ultima testimonianza pubblica. Sezione Rondine oggi raccoglie il testimone della sua memoria continuando a promuovere l’impegno contro l’indifferenza di cui la Segre è stata promotrice per tutta la sua vita.

Cos’è il Metodo Rondine

Un metodo maturato dall’esperienza ultraventennale di Rondine Cittadella della Pace, che ogni anno forma giovani provenienti da Paesi in guerra o in situazioni post-belliche che accettano di convivere col “nemico” per superare le ragioni dell’odio e tornare nei propri Paesi come leader di pace. Sono oltre 300 i giovani internazionali che si sono formati al Metodo Rondine applicato poi dal 2016 per la prima volta al percorso formativo degli adolescenti italiani, attraverso il progetto «Quarto Anno Rondine (QAR)», riconosciuto dal Ministero come percorso di sperimentazione per l’innovazione metodologico-didattica (DM 500/2015).  (Ne avevamo scritto qui)

La Sezione Rondine oggi vede già 37 classi  dei Licei Classico, Scientifico e delle Scienze Umane in 25 scuole in 15 regioni e oltre 500 docenti formati al Metodo Rondine in tutta Italia.

Si tratta di un progetto sperimentale e innovativo, dedicato a 27 ragazzi italiani che si accingono quest’anno a frequentare la classe quarta dei Licei Classico, Scientifico e delle Scienze Umane e che – grazie al Miur che tramite uno specifico Protocollo di Intesa ha equiparato il Quarto Anno Rondine all’anno trascorso all’estero, riconoscendolo come percorso di “Internazionalizzazione di Eccellenza” – vivranno un’opportunità educativa, formativa e di studio. L’anno prossimo quindi gli studenti rientreranno nella classe quinta della loro scuola di origine.

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