Mondo

Valeria, la mamma senza confini

Ha quattro figli adottivi. E guida una delle maggiori associazioni italiane autorizzate. Valeria Rossi Dragone racconta il suo amore per i bambini, per l’India e Madre Teresa.

di Benedetta Verrini

“E’ nata prima la presidente o prima la mamma? “Decisamente prima la mamma!”. Risponde sicura Valeria Rossi Dragone. è giustamente orgogliosa dei suoi ragazzi: “Carlo e Maurizio sono arrivati attraverso l?adozione nazionale, Marilina e Margaret attraverso quella internazionale, dall?India”, racconta, aggiungendo che Carlo l?ha già resa nonna. L?aspetto della nonna, a dire il vero, proprio non ce l?ha. Insegnante di educazione fisica, Valeria è indiscutibilmente una bella donna. L?abbiamo incontrata nella sede del Centro italiano aiuti all?infanzia, il più antico ente che si occupa di adozione internazionale, di cui è presidente da 15 anni. Un grande impegno che l?ha coinvolta a partire dagli anni 70. E che l?ha condotta fino in India, sulle strade di Calcutta, “a fare l?incontro della vita, con madre Teresa”. Vita: Ma prima di questo, c?è stata una scelta di accoglienza molto personale. Valeria Rossi Dragone: Sì, accoglienza. Mi piace questo termine, è molto appropriato. A volte, quando si sente parlare di adozione, si sovrappone la parola “solidarietà”: è un accostamento che proprio non mi piace. L?adozione non è una buona azione: è un modo per diventare genitori, una cosa che dura per la vita. Riguardo alla mia storia familiare? molto semplicemente, mio marito e io non avevamo figli e quindi siamo arrivati all?adozione. Come accennavo, Carlo e Maurizio sono stati adottati in Italia e poi, attraverso il Ciai, sono arrivate le loro sorelle. Vita: Come è nato il suo coinvolgimento nel Ciai? Rossi Dragone: L?ente è stato fondato nel 1968 dai coniugi Cicorella, e una loro figlia era mia alunna. Avendo un interesse personale per questi temi, si può dire che ho seguito le attività del Ciai fin dall?inizio, prima ancora di essere sposata. In seguito sono diventata socia e poi consigliere, tenendo i rapporti con gli ordini religiosi che nel mondo seguivano l?infanzia. Vita: Vietnam, India, Burkina Faso: il Ciai coopera con Paesi molto diversi dall??offerta? tipica degli enti autorizzati. Come mai? Rossi Dragone: Quando il Ciai si è costituito, i Paesi da cui provenivano bambini erano principalmente la Corea e l?India. Per questo ci è rimasto un legame forte con i Paesi orientali. Per quanto riguarda l?Africa e altri Paesi in via di sviluppo? certe scelte non si fanno a tavolino, sono le circostanze a portarti a farle. Siamo intervenuti là dove, in qualche modo, siamo stati chiamati. Vita: Il Paese che l?ha segnata di più? Rossi Dragone: L?India. Il mio primo viaggio ha cambiato la mia vita e mi ha fatto poi continuare a lavorare con determinazione all?interno del Ciai. Era il 1982 e l?India era un Paese decisamente? forte. Accompagnavo un altro operatore, andavamo a prendere 5 bambini. Era marzo e a Delhi faceva già un caldo devastante. è stata un?esperienza sconvolgente. Sono rimasta sopraffatta dall?immensità di bisogni che vedevo sotto i miei occhi. Vita: è riuscita a darsi una risposta? Rossi Dragone: Solo due anni più tardi. Nel corso del secondo viaggio, grazie all?incontro con Madre Teresa. Andando a Calcutta, era facile ottenere un appuntamento con lei. Bastava telefonare e lei invitava sempre prima a messa, alle 6 del mattino. Poi riceveva le persone, su una panchina di legno. Ricordo quanto era piccola e minuta, curvata dall?età. Mi sono dovuta accoccolare per parlarle. Ero molto emozionata, ho pianto. Vita: Cosa vi siete dette? Rossi Dragone: Le ho chiesto cosa si poteva fare per aiutare l?India. E lei mi ha risposto: “Calma. Devi avere l?umiltà di accontentarti di ubbidire alle circostanze che trovi. Un pezzettino al giorno, poco per volta”. Eravamo presenti nel sud del Paese e lei mi consigliò di restare lì e di realizzare tutti gli interventi che erano alla nostra portata. è stato un grande insegnamento: da quel momento ci siamo impegnati sempre più nella cooperazione allo sviluppo, fino a diventare ong. Vita: Come ha spiegato questo impegno ai suoi figli? Rossi Dragone: Ho sempre cercato di far capire loro che mi sentivo in dovere di fare qualcosa per i bambini che si trovavano in difficoltà. Pur tra qualche naturale momento di gelosia, credo che abbiano sempre capito. Vita: Il Ciai promuove esperienze di ?viaggio verso le origini? per i ragazzi adottati e per le loro famiglie. Le sue figlie sono tornate in India? Rossi Dragone: Sì, entrambe. Anche se hanno due esperienze diverse. Marilina è arrivata in Italia nel 1979, a 20 mesi. Non ha mai manifestato un particolare interesse per l?India fino all?adolescenza. Quando aveva 16 anni, c?è stata l?occasione di andare a prendere quella che sarebbe diventata sua sorella, e allora abbiamo fatto il primo viaggio di ritorno. Poi è tornata ancora da sola. Credo che abbia un rapporto di grande rispetto per il suo Paese, pur sentendosi totalmente italiana. Per Margaret, che è arrivata in Italia nel 1993, a 12 anni, il discorso è completamente diverso. L?India ha radicato profondamente la sua cultura. L?anno scorso, a 20 anni, ha chiesto di tornare da sola e l?abbiamo assecondata. Credo sia stato un viaggio di maturazione molto importante. Mi sono impegnata perché le mie ragazze fossero orgogliose e rispettose del loro Paese. E credo di esserci riuscita. Info: Per approfondire il tema: CIAI Commissione per le Adozioni Internazionali 5mila sostegni è questo il numero delle adozioni a distanza con cui il Ciai è attualmente in grado di assicurare un appoggio sicuro ad altrettanti bambini (e alle loro famiglie) in Paesi in via di sviluppo. Si tratta di un intervento mirato e diretto che permette a un bambino di andare a scuola, ricevere adeguata assistenza sanitaria, sfuggire a qualsiasi forma di sfruttamento. Per ottenere maggiori informazioni sui sostegni a distanza Ciai basta chiamare il numero 848.848841 o scrivere a info@ciai.it è sufficiente un contributo annuale di 310 euro (che è possibile suddividere anche in due rate semestrali e dedurre dalle tasse). In questo momento, il Ciai ha attivi sostegni a distanza in: Burkina Faso, Cambogia, Etiopia, Ghana, India, Vietnam.


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