Welfare

Iraq: Circ spera in rapida visita ai prigionieri

Il Comitato internazionale della Croce rossa (Cicr) spera di poter rapidamente visitare i prigionieri di guerra in Iraq

di Paul Ricard

Il Comitato internazionale della Croce rossa (Cicr) spera di poter rapidamente visitare i prigionieri di guerra in Iraq, ha affermato oggi a Ginevra il presidente del Cicr Jacob Kellenberger. ”Non abbiamo una data, ma penso che potremo presto visitare i prigionieri in mano agli alleati”, ha detto kellenberger. ”Per i prigionieri di guerra americani ho constatato che il ministro della difesa iracheno ha confermato che l’Iraq ritiene applicabili le disposizioni della Convenzioni di Ginevra. Dunque dovremmo poter compiere il nostro lavoro sulla base di tali disposizioni”, ha aggiunto il presidente del Cicr. La delegazione del Cicr a Baghdad compira’ oggi stesso passi concreti per poter procedere ”al piu’ presto a visite presso i prigionieri di guerra americani in mani irachene ed i prigionieri di guerra iracheni in mano agli alleati”, ha detto Kellenberger parlando ai giornalisti al termine di un lungo colloquio con il ministro degli esteri francese Dominique de Villepin. Sulle immagini dei prigionieri di guerra pubblicate e trasmesse da giornali e televisioni di molti paesi, Kellenberger ha espresso un chiaro disappunto: ”L’articolo 13 della terza Convenzione di Ginevra vieta di esporre i prigionieri di guerra alla curiosita’ del pubblico. Questo vale per le due parti in conflitto. La nostra delegazione a Baghdad ha ricevuto istruzioni per spiegare alle parti questo punto”. Le disposizioni delle Convenzioni di Ginevra sui prigionieri di guerra – ha ribadito il Cicr – stabiliscono infatti che le persone catturate siano protette contro ogni violenza, contro insulti e contro l’esposizione alla curiosita’ pubblica. ”E’ una disposizione che il Cicr interpreta come un divieto di mostrare immagini dei prigionieri sui giornali o in televisione”, ha spiegato la portavoce del Cicr Antonella Notari. La Convenzione stabilisce inoltre che i prigionieri debbano essere al piu’ presto posti in luogo sicuro, essere curati se feriti o malati, essere trattai umanamente. Il Cicr – ha aggiunto Notari – deve poter registrare e visitare queste persone incontrandole in privato e ricevere messaggi per le loro famiglie. Gia’ prima della scoppio della guerra il Cicr ha formato squadre di delegati ed interpreti per poter compiere questo difficile compito.

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