Mondo
Iraq: parla l’arcivescovo di Bagdad
''Tante societa', -dice il prelato- e non solo l'Iraq, rimarranno sconvolte dal conflitto. La guerra non e' una ricetta miracolosa''
di Paolo Manzo
”La gente vuole uscire al piu’ presto da questa situazione infernale”. Lo afferma a ”La Repubblica” l’arcivescovo di Baghdad monsignor Sleiman, raggiunto telefonicamente nella capitale irachena. ”Tante societa’, -dice il prelato- e non solo l’Iraq, rimarranno sconvolte dal conflitto. La guerra non e’ una ricetta miracolosa”. ”Vedo manifestarsi in tutta l’area -continua l’arcivescovo- focolai d’incendio che, se non saranno spenti in tempo, produranno danni”. Per monsignor Sleiman, inoltre, potrebbe avanzare il fondamentalismo. ”I segni -spiega- gia’ si intravvedono. Lei che direbbe se in Italia il capo di stato maggiore si presentasse alla televisione cominciando a dire ‘nel nome del Padre, del Figlio’…?”. ”C’e’ stato un vero progresso nella comprensione del Santo Padre. -dice ancora l’alto prelato- Per anni non si prestava attenzione a quello che diceva”. ”I suoi interventi ?conclude l’arcivescovo di Baghdad- hanno permesso di uscire da un certo manicheismo di contrapposizione fra Occidente e Oriente”.
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