Salute

All’invecchiamento 114 milioni di euro e 350 ricercatori

Il programma di ricerca si chiama Age.it, è finanziato col Pnnr, è suddiviso in 10 gruppi di lavoro e coinvolge 27 enti. L'obiettivo è di delineare i possibili interventi per la gestione di una società anziana, da tutti i punti di vista, sociale, economico, biomedico e tecnologico

di Nicla Panciera

È stato lanciato oggi il programma Age-it dedicato alla ricerca sui temi dell’invecchiamento, presentato oggi presso l’Università di Firenze, che è il centro coordinatore nazionale. Age-it è uno dei 14 partenariati estesi, linee di investimento previste dal Ministero dell’università e della ricerca all’interno del Piano nazionale di ripresa e resilienza Pnrr, e realizza un’alleanza pubblico-privato per fronteggiare la sfida di una società che invecchia inesorabilmente.

Nel 2050 gli ultraottantenni in Italia saranno 7 milioni e 600 mila, tre milioni in più di adesso. La bassa natalità e la longevità, per le donne più estesa ma meno in salute che per gli uomini, sono due fattori che rendono il nostro paese un interessante caso di studio, che potrebbe fornire indicazioni ai tantissimi paesi che nel mondo stanno ormai da tempo registrando queste dinamiche dal pesante impatto economico, in termini di finanziamento del welfare e sistema pensionistico, e di sostenibilità sociale e ambientale.

Studiare come la nostra società si sta evolvendo e disegnare le possibili linee di intervento, da tutti i punti di vista, sociale, economico, biomedico e tecnologico, è l’obiettivo di Age-it che potrà contare su un finanziamento di oltre 114 milioni di euro e su 350 ricercatori, per un totale di ventisette centri tra atenei, centri di ricerca, industrie, enti e organizzazioni.


Le ricerche riguarderanno molti ambiti diversi, dalla biologia ai fattori ambientali, dal lavoro in età avanzata ai fattori culturali, organizzati in dieci gruppi di lavoro, «con l’obiettivo di fornire delle risposte sulla base delle evidenze scientifiche e delle previsioni di sviluppo delle conoscenze. Saremo al lavoro per trovare le migliori soluzioni tecnologiche, sociali, medico-assistenziali e di policy per il benessere di una società dove gli equilibri tra le generazioni stanno cambiando radicalmente» ha sottolineato Daniele Vignoli demografo delll’Università di Firenze e coordinatore scientifico di Age-it, già vincitore di un finanziamento dell’European Research Council dedicato a Incertezza economica e fertilità in Europa. «La nostra» si legge nel sito del progetto «sarà una ricerca condotta nel massimo rispetto dell’uguaglianza di genere: abbiamo il 50% di ricercatori e il 50% di ricercatrici, e la metà dei nostri coordinatori di spoke e work package sono donne». Dato questo niente affatto evidente del meeting di presentazione, dove c’è una sola relatrice su 17.

Per la rettrice dell’Ateneo fiorentino Alessandra Petrucci, «Age-it mette l’Italia al centro della ricerca nazionale e internazionale sul tema dell’invecchiamento (e le sue sfide) declinato lungo l’intero arco della vita e affrontato nelle sue diverse dimensioni sociale, sanitaria, demografica».

Photo by leah hetteberg on Unsplash

Foto dei relatori del meeting di presentazione di Age-it

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