Famiglia
Pedofili informatici qualcosa si muove
La legge italiana comincia a muoversi nei riguardi dei pedofili informatici
di Redazione
Senato: allarme pedofilia via Internet, sei arresti a Roma. Che fare? Tempi lunghi per disciplinare la Rete a livello internazionale, ammette il ministro delle Comunicazioni Antonio Maccanico che rispondendo a un?interrogazione (4-10301) presentata dal senatore di Alleanza nazionale Euprepio Curto, ricorda tutti i passi concreti fatti finora dall?Italia nella lotta alla pornografia infantile e alla pedofilia per via informatica.
Qualcosa si sta muovendo per porre un freno alla diffusione e alla commercializzazione via Internet di immagini pornografiche che coinvolgono i bambini. Il cammino è per forza di cose lungo e difficile, visto che la regolamentazione del settore sarà sovranazionale ma un primo passo in seno all?Unione europea è già stato compiuto con la raccomandazione del novembre ?96 sul contenuto illegale e dannoso della ?grande rete? per i minori. A tracciare il percorso fin qui compiuto dall?Italia e dai partner europei è il ministro delle Comunicazioni, nella risposta (diffusa il 17 giugno scorso) a un?interrogazione sul tema presentata, il 26 marzo ?98, dal senatore di Alleanza nazionale Euprepio Curto. Antonio Maccanico ricorda come nel Disegno di legge sullo sfruttamento sessuale dei minori (in discussione alla Camera) siano previste nuove figure di reati ?quali la divulgazione, anche per via telematica, il commercio e il semplice possesso di materiale pornografico coinvolgente i minori, nonché la diffusione di notizie tendenti a realizzare lo sfruttamento a sfondo sessuale di questi ultimi?. Il dicastero guidato da Maccanico coordina i lavori di tutti i soggetti interessati (ministero di Grazia e Giustizia, fornitori di informazioni, associazione di utenti) per approdare alla stesura di un codice di autoregolamentazione ispirato alla raccomandazione dell?Unione europea. Inoltre da due anni l?attività del nucleo operativo di polizia delle telecomunicazioni è diretta principalmente a prevenire e contrastare i reati commessi per via informatica, tramite un costante monitoraggio della rete per individuare i siti (in gran parte esteri) coinvolti nel traffico illecito di informazioni e materiali per pedofili e un contatto assiduo con le forze di polizia degli altri Paesi e con gli appositi organismi europei (il gruppo di lavoro sulla criminalità informatica nell?ambito dell?Interpol e il sottogruppo specializzato ?High tech crime?). A livello mondiale, infine, le nazioni aderenti all?Ocse stanno discutendo l?adozione di codici di autoregolamentazione, il coordinamento delle legislazioni nazionali per l?individuazione dell?autore del reato e del luogo in cui viene commesso, insieme con lo studio di pene ?efficaci ed esemplari? e l?istituzione di una hot-line per segnalare la presenza sulla rete di informazioni illegali o dannose.
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