Economia

Spin off solidale in Bassa reggiana

Grazie a storica coop produttiva di Reggiolo, nasce una moderna realtà per l’inserimento sociale dei disabili

di Francesco Agresti

È il risultato di una partnership tra amministrazioni comunali e una delle maggiori cooperative della zona. Agli inizi degli anni 90, su iniziativa di otto Comuni della Bassa reggiana (Novellara, Reggiolo, Luzzara, Guastalla, Gualtieri, Poviglio, Boretto e Brescello) alle prese con il problema del reinserimento di ragazzi con disabilità fisiche e psichiche, decidono, in collaborazione con la Asl, di affidare alla cooperativa sociale Il Bettolino, nata inizialmente nell?89 come cooperativa agricola, la gestione dei servizi di inserimento. La Cooperativa Muratori di Reggiolo concede in comodato d?uso 14 ettari e alcuni fabbricati, «e ancora oggi», spiega Gianluca Carra, amministratore della cooperativa sociale Il Bettolino, «la coop dei muratori ci tiene per mano facendoci, in molte occasioni, da garante». Uno sorta di spin off solidale. Oggi la Bettolino ha 37 soci disabili, si avvale dell?assistenza di 15 operatori e della collaborazione esterna di altre 6 persone. Svolge attività in diversi settori anche se fiore all?occhiello della cooperativa sono le produzioni floricole e orticole. «In un comune vicino», spiega Carra, «abbiamo un impianto di idrocoltura, uno dei pochi in Italia, di circa 8mila metri quadrati in cui coltiviamo basilico. La particolarità del nostro sistema è che l?impianto è riscaldato dal calore prodotto da alcuni generatori che producono energia elettrica sfruttando biogas prelevato da una discarica intercomunale». Le altre produzioni orticole di terza e quarta gamma, cioè lavate e confezionate, della Bettolino vengono vendute alla grande distribuzione e ad alcune imprese che poi provvedono a esportarle. «Nel settore floricolo», prosegue Carra, «oltre a produrre gerani, ciclamini e fiori stagionali abbiamo degli accordi di commercializzazione con alcuni produttori danesi, tedeschi, olandesi e belgi». Recentemente Il Bettolino ha ottenuto la certificazione di qualità Iso 9001:2000 per le attività di manutenzione e gestione di aree verdi, lo sviluppo e il confezionamento di prodotti ortofrutticoli, il confezionamento di prodotti orticoli di terza e quarta gamma e la vendita di prodotti floricoli. La strutturazione del lavoro imprenditoriale non ha però mai perduto di vista lo scopo sociale della cooperativa: il reinserimento dei soggetti svantaggiati. «Nella gestione delle nostre attività», continua Carra, «abbiamo cercato di modulare i nostri interventi a favore dei disabili analizzando i diversi tipi di attività e individuando quelle che più si addicono ai diversi gradi di disabilità». I ragazzi con problemi gravi lavorano presso il reparto che si occupa del confezionamento, quelli che godono di un limitato grado di autonomia si occupano dei fiori, coloro che invece possono essere inseriti in attività che prevedono un contatto con l?esterno «vengono destinati alla manutenzione del verde, e infine abbiamo un programma destinato a coloro che sono quasi totalmente autonomi che adibiamo alla gestione delle isole e alla raccolta di rifiuti speciali presso l?ospedale». I risultati non mancano. «In questi anni», conclude Carra, «siamo riusciti a inserire in imprese private della zona ben otto nostri soci svantaggiati». IDENTIKIT Nome: Cooperative sociale Il Bettolino (tipo b) Centrale coop: Ancst-Legacoop Indirizzo: via San Venerio 90/A 42046 Reggiolo (Reggio Emilia) Telefono: 0522.650000 Anno fondazione: 1991 Presidente: Eber Bianchi Fatturato: 1,34 milioni di euro Attività:inserimento sociale ed economico disabili psichici e fisici Addetti: 37 soci, 21 tra dipendenti e collaboratori focus Nel caso della cooperativa sociale Bettolino, la relazione fra pubblico e privato può davvero fare scuola. Anche se il privato in questione è una grande realtà della cooperazione produttiva come la Coop Muratori di Reggiolo. Questo rapporto ha permesso di svolgere attività produttive dalla forte valenza sociale utilizzando un impianto all?avanguardia tra i pochi in Italia che sfrutta il calore prodotto grazie al biogas di una vicina discarica. Con la sua attività negli anni è riuscita a guadagnarsi la fiducia di alcune aziende estere che le hanno delegato la commercializzazione in Italia dei loro prodotti, senza per questo perdere di mira la finalità principale: quella di favorire l?inserimento economico e sociale di giovani disabili. Finalità assolta egregiamente visto che, in pochi anni, otto soci, dopo aver acquisito le capacità tecniche e professionali necessarie, sono stati assunti da imprese della zona.


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