Solidarietà internazionale

Il Marocco e noi. Qui per aiutare

Il bilancio delle vittime è ormai salito a quasi 3mila morti. La macchina degli aiuti per rispondere all’emergenza dopo il forte terremoto che ha colpito il Paese nella notte tra venerdì 8 e sabato 9 settembre è partita. Diverse anche le organizzazioni già presenti sul campo e che hanno avviato raccolte fondi per sostenere le prime necessità, mentre il governo marocchino accetta aiuti diretti solo da Spagna, Gran Bretagna, Qatar ed Emirati Arabi Uniti

di Antonietta Nembri

Sono stati forse i primi a mobilitarsi per portare dall’Italia aiuti alla popolazione marocchina colpita dal terremoto della notte di venerdì 8 settembre. Nella serata di sabato, infatti, Progetto Arca ha organizzato il primo viaggio con un furgone carico di beni di prima necessità per donne e bambini.

A tre giorni dal sisma il conteggio delle vittime è salito a quasi 2.500 morti, mentre si è saputo che il governo marocchino accetta aiuti diretti solo da Spagna, Gran Bretagna, Qatar ed Emirati Arabi Uniti. Questo non ferma la mobilitazione internazionale da parte di ong e associazioni. Non mancano poi realtà che operano nel Paese da anni.

Progetto Arca in viaggio

A guidare gli aiuti di Progetto Arca un operatore sociale marocchino: Mohuib, che lavora da 15 anni per la fondazione e che la sua attività a favore degli ultimi nel 2019 ha anche ricevuto la civica benemerenza milanese. Anche questa volta con Progetto Arca l’ong spagnola Remar, realtà con la quale la fondazione milanese è intervenuta anche in Ucraina e nel terremoto di Turchia e Siria.

Nella giornata di oggi, lunedì 11 febbraio, il furgone con i primi aiuti è arrivato a Gibilterra per imbarcarsi in direzione Marocco.
Per continuare a sostenere l’aiuto di Progetto Arca è possibile donare online

I primi aiuti agli sfollati di Soleterre

Fondazione Soleterre in Marocco e in particolare a Marrakech è presente da diversi anni. Nella città, tra le più colpite, infatti collabora con il reparto di Oncologia Pediatrica e accoglie nella sua Casa della Speranza (Dar Al Amal) i bambini malati di cancro e le loro famiglie. ‍Lo staff della fondazione è già al fianco della popolazione e sta fornendo i primi aiuti agli sfollati.

Il grave terremoto ha colpito anche il villaggio del piccolo Hicham, a 400 Km da Marrakech. Hicham ha 2 anni ed è in cura nel reparto di oncologia pediatrica di Marrakech. Il sisma ha portato via tutto, a lui e alla sua famiglia. La casa è stata rasa al suolo, sono rimaste solo le macerie e la paura di non poter assicurare a Hicham la continuità della chemioterapia.

Icham e la sua famiglia nella loro casa devastata a 400 km da Marrakech – foto da Soleterre

«Non solo Hicham, ma tanti bambini oncologici si trovano in queste ore senza un tetto sulla testa, nemmeno per dormire. Abbiamo grandi difficoltà a reperirli a causa degli ovvi problemi di comunicazione, tra strade interrotte e linee tranciate. Con almeno il 30% di loro non riusciamo ad avere collegamenti» dichiara Damiano Rizzi, fondatore e presidente di Soleterre. «La devastazione a cui stiamo assistendo è equiparabile solo ad uno scenario di guerra. Chiediamo a tutti un concreto aiuto!».
Online è stata attivata una raccolta fondi alla pagina dedicata dona.soleterre.org/marocco/

La zona colpita dal sisma si trova vicino a uno dei Programmi di Sos Villaggi dei Bambini Marocco, ad Aït Ourir, a 30 km a est del centro di Marrakech. Nessun partecipante al programma o personale risulta ferito fisicamente fino ad oggi. Ad aggiornare sulla situazione è una nota di Sos Villaggi dei Bambini Italia che sottolinea: «Si stanno valutando i danni strutturali. Le scosse sono state avvertite in tutto il Paese. L’impatto si estende anche oltre il Marocco, con scosse avvertite in alcune parti del sud della Spagna. Nelle zone rurali di montagna, dove ci sono state gran parte delle vittime, molte case sono state danneggiate, rendendo difficile raggiungere i sopravvissuti».

Sos Villaggi dei Bambini, obiettivo i traumi psicologici

Ma l’organizzazione precisa che a preoccupare gli operatori più che i danni materiali e strutturali sono quelli “invisibili” e in particolare quelli psicologici che possono subire i bambini e i ragazzi accolti e sostenuti da Sos Villaggi dei Bambini Marocco. «I terremoti portano nella gran parte dei casi a paura, ansia e potenziale disturbo da stress post-traumatico-Ptsd, per questo gli interventi di supporto precoci sono essenziali per aiutare i bambini a far fronte a questa tragica situazione». L’organizzazioni ha attivato la pagina sositalia.it/terremoto-marocco

In campo Medici senza Frontiere


Il team di Msf in Amizmiz
John Johnson/MSF

Tra i primi a mobilitarsi anche le équipe di Medici Senza Frontiere – Msf che nella giornata di domenica sono arrivate in Marocco a seguito del terremoto. Sono attualmente ad Amizmiz, vicino all’epicentro, per valutare i bisogni della poplazione. «I medici in Marocco stanno lavorando da 36 ore consecutive. Stiamo capendo come possiamo aiutare in questa situazione», dichiara Michel-Olivier Lacharité, responsabile per le urgenze di Msf. Per sostenere l’aiuto di emergenza è stata attivata una campagna di donazioni.

ActionAid da vent’anni nel Paese

L’ong ActionAid è in Marocco da oltre vent’anni e fin dalle prime ore sta prestando aiuti alla popolazione ed è in stretta collaborazione con partner locali per coordinare una risposta tempestiva nelle zone colpite, i team stanno monitorando l’evolversi dell’emergenza per fornire l’adeguato supporto in questa fase critica. L’organizzazione ha aperto una raccolta fondi per aiutare le persone vittime del sisma.

La rivista dell’innovazione sociale

Abbònati a VITA per leggere il magazine e accedere a contenuti e funzionalità esclusive

«Siamo profondamente preoccupati per l’impatto devastante del terremoto, specialmente sulle donne e le ragazze che subiscono le maggiori conseguenze negative nelle emergenze umanitarie. La necessità immediata al momento è fornire ripari sicuri, cibo, acqua, beni di prima necessità e assistenza medica alle comunità colpite, e anche supporto psicosociale» afferma Lorenzo Eusepi, vice segretario generale di ActionAid Italia.

Le donazioni possono essere effettuate sul sito web di ActionAid e andranno a sostenere l’aiuto umanitario in corso.

Aibi operativa a Rabat

L’Associazione Amici dei Bambini Aibi è operativa in Marocco e ha attivi dei partenariati con alcuni orfanotrofi che hanno sede a Rabat, anche lì è stata avvertita la scossa e non si registrano danni importanti. Per il sostegno immediato alla popolazione e in particolare ai minori è stata attivata una raccolta fondi

Attiva la rete delle ong

La Rete Nazionale Aoi è presente nell’area colpita attraverso le sue organizzazioni associate impegnate nella realizzazione di progetti di cooperazione insieme alle associazioni partner.
Per rispondere a questa emergenza, Aoi ha attivato un c/c di raccolta fondi da destinare al supporto delle iniziative già promosse dalle realtà associate in questa emergenza in Marocco. Intestato a: Associazione ong Italiane
Banca etica
Iban: IT49F0501803200000011170008
Causale: Terremoto Marocco

La Cri con la Croissante-Rouge marocain

«I primi momenti dopo un’emergenza sono i più importanti per fare la differenza e riuscire a salvare vite», questo il messaggio del presidente della Croce Rossa italiana, Rosario Valastro. La Cri è al fianco della consorella Marocchina (Croissante-Rouge marocain) e pronta a partire per supportare le operazioni sul posto.

La Federazione Internazionale della Croce Rossa – Ficr ha già stanziato 1 milione di franchi svizzeri dal Fondo di emergenza per la risposta ai disastri per sostenere l’attività sul campo della Mezzaluna Rossa marocchina e rispondere alle prime esigenze.
«Purtroppo non basteranno una settimana o due di interventi d’emergenza», ha dichiarato il direttore regionale del Medio Oriente e del Nord Africa per la Ficr, Hossam Elsharkawi. «Il bilancio è grave e ci aspettano molti mesi, se non addirittura anni, di impegno sul campo come abbiamo visto anche all’inizio di quest’anno dopo il drammatico terremoto in Turchia e Siria».

Secondo gli ultimi aggiornamenti le vittime accertate ufficialmente al 14 febbraio sono ora quasi 3mila

In apertura sopravvissuti al terremoto a Tafeghaghte, vicino a Marrakech, in Marocco – AP Photo/Mosa\’ab Elshamy Associated Press/LaPresse

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.