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Ischia, la filosofia accende il desiderio degli studenti

Più di 700 ragazzi si interrogano su cosa manchi alla loro generazione, dando il là ai dibattiti e ai talk che fino al 24 settembre animeranno il Festival Internazionale di Filosofia di Ischia

di Redazione

Il desiderio di Antonio è diventare papà, anche se ha solo diciassette anni, Michele dice, invece, che sono “le mancanze che accendono le idee del desiderio”. “Il desiderio è la pulsione umana di afferrare le stelle”, scrive Ilaria, mentre Giada dice di desiderare la libertà “ma non nel senso di poter fare tutto quello che voglio, vorrei semplicemente essere me stessa”. 

Settecento studenti in tutta Italia provano a rispondere a una domanda semplice, eppure profondissima: desiderio, che cosa ci manca realmente? 
Il fil-rouge della nona edizione del Festival Internazionale di Filosofia di Ischia attraversa una serie di scuole in tutta Italia, da Treviso a Teggiano, con un focus anche all’European School di Lussemburgo e coinvolge studenti di ogni ordine e grado, in particolare quelli insulari. 


Per stimolarli alla riflessione, soprattutto a interrogarsi su ciò che si desidera e ancor di più comprendere che cosa desiderano gli altri, la natura, il pianeta. 
Così, dallo scorso primo settembre il pontile aragonese che conduce al Castello aragonese di Ischia e alcuni angoli della vicina Procida espongono, in una sorprendente carrellata di riflessioni e spunti, trenta tra i migliori aforismi, frutto di un articolato percorso laboratoriale che ha portato i filosofi nelle scuole, da marzo a maggio, con il coordinamento del filosofo Raffaele Mirelli, direttore artistico e fondatore del Festival che spiega: «Abbiamo proposto laboratori di ragionamento a un numero complessivo di 400 bambini delle elementari, studenti delle medie e delle superiori. A loro si aggiungeranno quelli che prenderanno parte alle sessioni live. Da anni portiamo il ragionamento filosofico dove non c’è. Abbiamo lavorato con migliaia di studenti, creando legami che si sono concretizzati in protocolli d’intesa con le istituzioni scolastiche, anticipando le decisioni del Miur. Crediamo realmente che il pensiero critico debba guidare i più giovani nelle loro scelte e creare progresso, senso civico e rispetto per il mondo in cui viviamo». Si è ragionato così di consumismo, oggetti e identità, violenza e bellezza del desiderio. 

E gli studenti saranno protagonisti anche della fase conclusiva del Festival, che fino al 24 settembre declinerà il tema del desiderio attraverso una serie di appuntamenti secondo un format consolidato, con più di 120 conferenze aperte al pubblico in alcuni dei luoghi più belli dell’isola di Ischia (dal Castello aragonese alla Torre di Guevara, dai Giardini La Mortella alla Biblioteca Antoniana) e l’obiettivo dichiarato di avvicinare la disciplina al sentire comune, semplificandone il linguaggio a uso e consumo dei non addetti ai lavori e provando a rispondere alle più grandi domande del nostro presente. «Ma in realtà facciamo di più, proponendo per esempio lo stop motori nelle domeniche di settembre, aprendo quelle arterie urbane di solito affollate dalle auto alla comunità attraverso attività di ogni genere, dove i bambini e i ragazzi sono attori principali e circa 3mila persone si riappropriano di spazi che le auto sottraggono loro puntualmente», dice Mirelli. 

A questo link il programma completo del festival

Credit foto apertura ufficio stampa Festival Internazionale di Filosofia di Ischia


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