Politica

Decaro, ora il Governo presti attenzione ai Comuni

I Comuni sono gli enti che hanno maggiormente risentito delle politiche di contenimento della spesa, hanno ridotto il proprio personale ed hanno attuato la normativa sul federalismo fiscale. In vista della Legge di bilancio 2024, adesso è urgente un confronto con il Governo

di Gabriella Debora Giorgione

il presidente dell’Associazione nazionale comuni italiani-Anci ha mandato a palazzo Chigi una nota riepilogativa sulle principali questioni di interesse per Comuni e Città metropolitane. Occorre dare risposte concrete ai bisogni crescenti dei Comuni, in una prospettiva di analisi e soluzioni di medio periodo. Il governo Meloni deve, quindi, tenere conto delle urgenze non differibili dei sindaci italiani.

Le forti pressioni sui servizi sociali comunali rendono necessarie scelte urgenti sulle politiche abitative e sulla razionalizzazione dei finanziamenti per il welfare

— Antonio Decaro

«Avviare un confronto per poter approfondire le proposte normative dell’Anci da inserire nella legge di bilancio per portare a compimento un percorso di efficienza e soprattutto di rafforzamento utile a dare le risposte ai bisogni crescenti dei nostri cittadini»: è questa la richiesta che il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, ha fatto pervenire al ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, al titolare del ministero dell’Interno Matteo Piantedosi, al sottosegretario alla presidenza del consiglio Alfredo Mantovano e al ragioniere dello Stato Biagio Mazzotta.
Allegata alla richiesta di incontro, l’Anci ha inviato una nota dettagliata sulle principali questioni di interesse per Comuni e Città metropolitane chiedendo al governo di «Prestare la dovuta attenzione, in una prospettiva di analisi e soluzioni di medio periodo».

«Il comparto dei Comuni è, fra i livelli di governo, il settore che ha contribuito maggiormente negli anni alle politiche di contenimento della spesa, che ha ridotto il proprio personale in un contesto di funzioni crescenti e che ha diligentemente attuato la normativa sul federalismo fiscale», si legge nella lettera.
«Tutto questo ha determinato effetti non sempre positivi per i Comuni che i sindaci ritengono debbano essere corretti urgentemente, come ad esempio la perequazione orizzontale o il crescente numero di Comuni in crisi finanziaria. Le forti pressioni sui servizi sociali comunali rendono necessarie scelte urgenti sulle politiche abitative e sulla razionalizzazione dei finanziamenti per il welfare», scrive Decaro al governo che rinnova il grido sul Pnrr: «Il forte impegno sugli investimenti che caratterizza questa fase anche in attuazione del PNRR rende ancor più necessario un quadro di certezze e serenità sul versante delle risorse correnti fortemente erose dall’inflazione».

I punti della lettera al governo Meloni

Per i sindaci italiani, la legge di bilancio per il 2024 dovrebbe incorporare alcune disposizioni di impatto significativo, a fronte dell’evoluzione del contesto socioeconomico e dei mancati interventi di supporto registrati con i più recenti provvedimenti del governo.
Le tematiche sono quelle ampiamente sollevate nel corso del 2023: Anci chiede interventi di razionalizzazione e potenziamento dei finanziamenti relativi alle politiche abitative e ai servizi sociali e un intervento sulle regole per l’assunzione di personale.
Sul capitolo investimenti, per i sindaci italiani occorre valutare le misure necessarie per assicurare la completa continuità degli investimenti che potrebbero essere definanziati dal Pnrr.
La lettera prosegue per capitoli argomentati con dati ed analisi: Equilibri correnti e perequazione; Crisi finanziarie; Politiche abitative; Personale; Welfare.
Su quest’ultimo, i sindaci scrivono a palazzo Chigi che adesso è «Necessario istituire un Fondo sociale nazionale unico in cui far confluire i principali fondi sociali nazionali nello stato di previsione del ministero del Lavoro e delle Politiche
sociali, escludendo ogni ipotesi di “fiscalizzazione” regionale dei fondi sociali
attualmente assegnati alle Regioni per essere ripartiti tra i Comuni, che determinerebbe gravi incertezze circa l’esercizio di una funzione comunale fondamentale».

In apertura, il presidente dell’Associazione nazionale comuni italiani-Anci Antonio Decaro (Foto: Mauro Scrobogna /LaPresse)


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