Mondo

M.O.: Donne in nero su morte pacifista

L'eurodeputata Luisa Morgantini: «L'episodio ci impone di chiedere la fine dell'occupazione israeliana nei Territori»

di Giampaolo Cerri

L’uccisione, ieri in Israele, della giovane pacifista americana ”ci impone di chiedere ancora una volta al governo di Israele di mettere fine all’occupazione dei territori palestinesi, all’Onu di inviare immediatamente una forza di protezione della popolazione civile e ai governi Usa e italiano di impegnarsi concretamente affinche’ il diritto internazionale sia rispettato in quella terra”. E’ quanto afferma l’associazione ”Donne in nero”, a nome dell’eurodeputata Luisa Morgantini, in un messaggio indirizzato alle ambasciate di Israele e degli Usa presso il governo italiano, alla rappresentanza delle Nazioni Unite in Italia e al ministro italiano degli Esteri. L’americana Rachel Correy e’ stata uccisa ieri da un bulldozer israeliano mentre si opponeva alla demolizione di case palestinesi. ”Queste demolizioni – affermano le Donne in nero – esplicitamente proibite dalle convenzioni internazionali, non sono che una delle tante violazioni dei diritti umani perpetrate dall’occupazione militare”. ”Il dolore per la sua morte – aggiunge l’associazione – come quello per le tante vittime innocenti dei conflitti armati che tormentano il mondo ci impone di chiedere” l’impegno dei governi e dell’Onu


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