Formazione

La nostra obiezione alle spese militari e la solidarietà africana

Una E-Mail di due obiattori di coscienza.Leggiamola

di Redazione

Siamo obiettori di coscienza alle spese militari. Abbiamo versato per opere di pace al Presidente della Repubblica una quota delle imposte destinate a scopi bellici.
In questo momento sono arrivati – assieme ai giornalisti e agli operatori
delle TV locali – gli esattori per il recupero forzoso della somma
“sottratta” alle spese militari. Ci hanno pignorato.
Il nostro gesto vuole dare voce a tutti coloro che non condividono la
politica di aumento delle spese militari e che sentono nell’intimo della
coscienza un profondo disagio e imbarazzo poiché il Parlamento sta per dare via libera alla costruzione di una portaerei di 4000 miliardi. Questa somma sarebbe piu’ utile se spesa in altro modo, ad esempio bonificando le città dall’amianto e da tutti quegli inquinanti cancerogeni che hanno determinato, qui a Taranto, l’aumento delle patologie tumorali. Vorremmo che quei 4000 miliardi fossero spesi per la vita. Inoltre vogliamo dedicare questo nostro gesto di disobbedienza civile a quei bambini africani che ci hanno scritto firmando con le loro impronte digitali poiché non hanno avuto la possibilità’ di andare a scuola.

Riportiamo di seguito la lettera di solidarietà ricevuta dalla comunità’ di
Koinonia:
Al servizio della Riscossione Tributi di Taranto
Esprimo la mia solidarietà all’obiettore di coscienza alle spese militari
Alessandro Marescotti e a sua moglie Maria Teresa Tarallo che prossimamente pignorerete. A me si associano i giovani della Koinonia Community e i bambini di strada
del Kivuli Centre. Alcuni dei bambini firmano usando l’impronta digitale,
perché non hanno mai potuto frequentare la scuola. Essi non sono cittadini italiani, ma sono precisamente le vittime di rapporti internazionali fondati sull’ingiustizia e sulla forza, sostenuti dalla produzione, il commercio e l’uso delle armi.
I bambini del Kivuli Centre hanno negli ultimi anni ricevuto sostegno
economico e morale anche attraverso l’impegno personale e le iniziative promosse da Alessandro e Maria Teresa. Essi, ed io con loro, sognano un mondo in cui non ci siano più armi e in cui tutti i bambini abbiano affetto, cibo, scuola. Sognano anche di poter insegnare ai grandi che la pace e l’amore sono possibili.
Vorremmo che molti piu’ italiani, tutti gli italiani, ponessero simili gesti profetici.
Padre Renato Kizito Sesana
Koinonia Community
P.O.Box 8034 – Nairobi (Kenya)
A. Marescotti – pres. di PeaceLink
e-mail: a.marescotti@starlet.it

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.