Leggi
Embrioni umani: proroga al decreto
Contro la commercializzazione dei gameti e degli embrioni umani e la clonazione umana ed animale
di Redazione
Gazzetta ufficiale: prorogate al 31 dicembre prossimo le ordinanze del ministero della Sanità che vietano la commercializzazione di gameti ed embrioni umani e la clonazione umana e animale. I provvedimenti sono stati pubblicati sulla Gazzetta ufficiale n.160 dell?11 luglio scorso.
E? passato più di un anno da quando il ministero della Sanità è intervenuto con due distinte ordinanze (entrambe del 5 marzo ?97) per vietare la commercializzazione e la pubblicità di gameti ed embrioni umani così come le pratiche di clonazione umana e animale, ma nulla è cambiato. Le leggi che dovrebbero regolamentare le delicate materie, infatti, non hanno ancora visto la luce e così il ministro della Sanità ha deciso di prorogare al 31 dicembre ?98 l?efficacia dei due provvedimenti. L?assenza di una specifica disciplina in materia di procreazione medicalmente assistita aveva spinto Rosy Bindi, nel marzo ?97, a intervenire per vietare, temporaneamente, ?ogni forma di remunerazione diretta o indiretta, immediata o differita, in denaro o in qualsiasi altra forma, per la cessione di gameti, embrioni o, comunque, di materiale genetico, nonché di ogni forma di intermediazione commerciale finalizzata a tale cessione o di ogni altra forma di incitamento all?offerta del predetto materiale e di diffusione di messaggi recanti tale offerta?. Un divieto rinnovato più volte, nell?attesa dell?approvazione definitiva della legge che, però, tarda a venire. Da qui l?esigenza di posticipare il termine di ulteriori sei mesi (dal 30 giugno al 31 dicembre ?98). Analoghe considerazioni hanno portato Rosy Bindi a siglare il provvedimento di proroga riguardante la clonazione umana e animale.
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.