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La Finanza etica italiana reclama un riconoscimento legislativo

Il 6 marzo a Roma si é svolto un incontro tra l'associazione Finanza etica, il Forum del Terzo Settore ed alcuni rappresentanti del Parlamento.

di Benedetta Verrini

Un riconoscimento legislativo della finanza etica. Questo l?obiettivo dell?incontro che si è svolto il 6 marzo a Roma tra l?associazione Finanza etica (che raccoglie tutti i soggetti della finanza solidale italiana, dalle Mag a Banca etica), il Forum del Terzo settore e alcuni rappresentanti del parlamento. Alessandro Messina, presidente dell?Afe, ha sottolineato come gli operatori della finanza etica italiana siano costretti a svolgere le proprie attività adattandosi a regole scritte per soggetti (le banche) di grandi dimensioni e il cui obiettivo è la massimizzazione dei profitti. Diverse le soluzioni prospettate dai parlamentari intervenuti, rappresentativi di tutte le forze politiche: Nuccio Iovene (Ds) ha proposto di partire dalla presentazione di una mozione; Francesco Martone (Verdi) di agganciarsi alla riforma dei fondi pensione; Learco Saporito (An) ha indicato la strada della definizione di finanza etica; Giancarlo Pasquini e Alfiero Grandi (Ds) hanno proposto di lavorare su un modello di legge quadro; Paolo Giaretta (Margherita) e Leonzio Borea (Udc) hanno espresso il loro pieno appoggio alle iniziative che si andranno a realizzare.

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