Mondo

«Hamas o non hamas, l’agenda non cambia»

Stop a 29 milioni di euro da parte di Israele. Commando di Al Fatah in azione a Bruxelles. Nei Territori protesta. Parla la responsabile palestinese per le ong

di Carlotta Jesi

«L?ingresso di Hamas nel governo non deve preoccupare le ong». Parola di Arafat, Cairo Arafat. La 46enne direttrice del dipartimento di Aid management and coordination all?interno del ministry of Planning palestinese, in questa intervista, rilasciata alla vigilia delle elezioni politiche, ci tiene a fare due precisazioni. La prima: non è parente di Yasser Arafat. La seconda: «Le ong occidentali continueranno ad avere fondi dai loro governi e libertà di manovra dal nostro». Vita: Anche da un eventuale governo con la presenza di Hamas? Cairo Arafat: Non credo che sarà un governo Hamas, perché difficilmente prenderà la maggioranza, quanto piuttosto un governo di coalizione in cui Hamas sarà una forza tra le altre. Ho parlato personalmente con i governi italiani, norvegesi e di molti altri paesi: mi hanno assicurato che non hanno in agenda un taglio di fondi. Vita: Neanche se le ong che finanziano dovessero subire le pressioni di Hamas o lavorare fianco a fianco delle sue organizzazioni umanitarie? Arafat: Le ong occidentali impegnate in Palestina, da Care a Save the children, collaborano con la società civile locale e non con gli enti solidali che fanno capo ad Hamas. Credo che l?Unione europea sia la prima ad essere interessata a questo tipo di collaborazione per la promozione dello sviluppo e della democrazia. Hamas non è l?unica forza politica ad avere un braccio filantropico e delle ong collegate. Ma da tempo vigiliamo su queste organizzazioni: se il partito di Hamas dovesse arrivare al governo, il suo lavoro politico sarà tenuto separato dai servizi sociali che offre. Vita: Cosa c?è come priorità nella vostra agenda umanitaria? Arafat: Sono, e rimarranno, l?agroalimentare, la lotta alla povertà e lo sviluppo economico. Vita: Per le ong italiane impegnate nelle amministrazioni rette da Hamas, questa apertura è sospetta, strumentale. Lei si fida? Arafat: Uno dei suggerimenti che abbiamo avuto dai governi occidentali per promuovere lo sviluppo, economico e democratico, del paese era che si tenessero elezioni regolari a livello amministrativo e politico. Ora abbiamo noi un suggerimento da darvi: in qualità di governi che sostengono la democrazia, dovreste accettare di relazionarvi con chi è stato democraticamente eletto. Vita: E la cooperazione tra ong palestinesi e israeliane? Arafat: Dal mio punto di osservazione, posso dire che in passato questo tipo di collaborazioni non ha dato i risultati sperati. E che, oggi, sono molto rare.


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